Cultura e eventi

Chieti, secondo concerto del Maggio organistico teatino

Chieti. Il Maggio Organistico Teatino, dopo il successo del bel concerto inaugurale, prosegue sabato 10 alle ore 21 presso la chiesa della Madonna degli Angeli di Chieti, con l’esibizione dell’Ensemble Recercare. Il gruppo, formato da Dana Stancu al violino, Roberto Torto ai flauti dolci e Walter D’Arcangelo (che è anche il direttore artistico della manifestazione) al clavicembalo, eseguirà tre delle sei celebri triosonate composte da J.S. Bach.
La storia di queste fortunate composizioni, probabilmente elaborate tra il 1727 ed il 1732, è interessante. Bach le scrisse per il figlio Wilhelm Friedmann come esercizi per sviluppare la completa indipendenza di mani e piedi nel perfezionamento del suo ruolo di virtuoso della tastiera. Infatti il sommo maestro concepisce queste Sonate come tre linee separate ma interagenti che si sviluppano in parallelo, una per ciascuna mano (e tastiera, è necessario infatti un organo a due manuali) ed una terza voce affidata alla pedaliera, con ruolo di basso continuo, ma anche con frequenti momenti melodici rilevanti.
Lo studio attento da parte della musicologia ha rilevato in alcuni movimenti il reimpiego da parte di Bach di suoi brani scritti in precedenza proprio per tre strumenti diversi. Gli altri potrebbero appartenere a originali perduti o essere stati scritti ex novo per l’occasione. La triosonata era una delle composizioni barocche più diffuse, che prevedeva due parti solistiche sopra un basso continuo, lasciando spesso agli esecutori la scelta degli strumenti (solitamente flauto a becco o traverso, violino, oboe in diverse possibili combinazioni ) per le parti superiori. L’origine accertata del reimpiego di precedenti composizioni e la completa indipendenza delle parti conduce in modo naturale alla interpretazione per due solisti e basso continuo che viene eseguita dall’Ensemble Recercare, che sottolinea, grazie alle diverse timbriche degli strumenti utilizzati, il rincorrersi delle parti ed il loro scambiarsi i ruoli all’interno dei singoli movimenti, e la consueta maestria del grande compositore nel far fluire questa musica con spontanea naturalezza al di sopra della solida e matematica costruzione formale.
Tutto ciò si traduce in un grande piacere d’ascolto, in cui la musica prende per mano e conduce con facilità gli spettatori attraverso i più intricati incastri polifonici grazie alla bellezza delle melodie e alle armonie generate dal loro sovrapporsi.

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