L’Aquila. L’UDC Abruzzo si schiera con decisione al fianco dei balneatori e dei Comuni costieri, raccogliendo l’allarme lanciato dal Sindacato Italiano Balneari – aderente a FIPE/Confcommercio – in merito alle gravi criticità che investono la gestione delle concessioni demaniali, la tutela delle spiagge libere e la sicurezza in mare.
Il tema è stato al centro di un incontro promosso dall’UDC Abruzzo, alla presenza dei dirigenti regionali e provinciali, coordinati dal segretario regionale Enrico Di Giuseppantonio sindaco del Comune costiero di Fossacesia. Durante il confronto con i rappresentanti della categoria balneare, è emersa con chiarezza una forte preoccupazione: i Comuni vengono lasciati soli, senza risorse e con gravi incertezze normative, mentre lo Stato continua a incassare quasi interamente i canoni demaniali, senza redistribuire fondi sul territorio.
L’UDC Abruzzo sostiene le due proposte emendative avanzate dal Sindacato al decreto legge Infrastrutture, attualmente all’esame della Camera dei Deputati. Attribuire ai Comuni il gettito dei canoni demaniali marittimi, vincolandone l’uso alla tutela della costa e alla realizzazione di servizi sulle spiagge libere. Troppe aree pubbliche sono abbandonate, senza pulizia, servizi igienici o sicurezza, con evidenti ricadute negative su cittadini e turismo locale. Chiarire le competenze in materia di salvamento, sicurezza in mare, avvio e durata della stagione balneare superando l’attuale sovrapposizione tra Capitanerie di Porto e Regioni.
Come sottolineato anche da Riccardo Padovano, presidente Confcommercio Pescara e SIB Abruzzo, la normativa attuale è incompleta: già dal 2001 il demanio turistico-ricreativo è passato agli Enti Locali, ma senza il trasferimento dei relativi introiti. Questo ha generato un sistema inefficace che, di fatto, paralizza i Comuni e mette a rischio il futuro delle imprese balneari.
«I fondi devono rimanere sui territori, non centralizzati dallo Stato, altrimenti le spiagge libere restano insicure e prive di servizi, proprio mentre aumentano le presenze in queste aree da parte di chi non può accedere agli stabilimenti – ha dichiarato il segretario regionale UDC, Enrico Di Giuseppantonio –. È una questione di equità, di sostenibilità e anche di giustizia sociale».
L’UDC Abruzzo ribadisce quindi il proprio impegno istituzionale a favore di una riforma chiara e definitiva, che garantisca la valorizzazione dell’intero sistema balneare, stabilimenti e spiagge libere comprese, in una logica di complementarità e non di contrapposizione.
“Il mare è un’eccellenza italiana, un prodotto tipico nazionale da proteggere con i fatti, non con le parole”, ha concluso nel documento l’UDC Abruzzo. “Ci appelliamo ai sindaci, agli amministratori locali, al Parlamento e al Governo: servono interventi rapidi e risolutivi, perché l’estate è alle porte e il territorio non può più aspettare”.