Politica

Forza Italia sui Conti del Comune di Pescara

Pescara. “La giunta di centrodestra Albore Mascia non ha mai sforato il patto di stabilità, né ha commesso altre irregolarità nella gestione contabile delle casse comunali. Lo ha certificato nero su bianco la Procura Regionale della Corte dei Conti che dopo quattro anni ha archiviato il fascicolo ispettivo aperto nel 2015 dalla Ragioneria Generale dello Stato riferito al bilancio 2013, ristabilendo la verità su 5 anni di amministrazione corretta e soprattutto dimostrando che non c’è mai stata alcuna correlazione tra lo stato di predissesto chiesto dal sindaco Alessandrini e quei bilanci su cui oggi c’è una validazione della Corte dei Conti”. Lo ha detto il gruppo consiliare di Forza Italia nel corso della conferenza stampa odierna convocata per rendere pubblica la sentenza di archiviazione della Procura della Corte dei Conti, arrivata in Comune il 18 febbraio scorso. Presenti stamane il Capogruppo Marcello Antonelli, e i consiglieri comunali Luigi Albore Mascia ed Eugenio Seccia, assessori e sindaco nella passata consiliatura di centrodestra.
“Oggi finalmente si fa piena luce su due questioni molto importanti ripristinando la realtà dei fatti – ha detto il Capogruppo Antonelli -: nel 2015 ci fu un’ispezione della Ragioneria Generale dello Stato che evidenziò delle presunte anomalie nella contabilità del Comune di Pescara con riferimento alla gestione 2009-2014, ovvero amministrazione Albore Mascia, ponendo due questioni rilevanti. Sostanzialmente erano 10 i punti contestati ovvero: l’errata imputazione all’esercizio 2014 di spese di competenza dell’anno 2013; la parziale iscrizione in bilancio delle spese inerenti l’aggio da corrispondere al concessionario della riscossione; il riaccertamento straordinario dei residui che non sarebbe stato riaccompagnato dalla reimputazione delle entrate e delle spese; una presupposta mancata valutazione della sussistenza dei titoli giuridici sulla gestione dei residui; il presunto mancato controllo sull’attività di riscossione dei crediti da parte della Soget e conseguente cancellazione dei residui attivi; la gestione delle somme aventi destinazione vincolata; la costituzione di un fondo di svalutazione dei crediti inadeguato; uno squilibrio nella gestione dei flussi di cassa; il presunto omesso reintegro delle entrate aventi specifica destinazione che sarebbero state utilizzate per far fronte al pagamento di spese diverse da quelle oggetto di vincolo di destinazione; infine, contestazione più importante, il mancato rispetto a consuntivo del Patto di stabilità che, se fosse stato vero, avrebbe determinato delle conseguenze per il futuro dell’Ente. Il Comune di Pescara a fine 2016 ha riscontrato la nota del marzo 2015 della Ragioneria Generale dello Stato e anzi ricordo che siamo dovuti intervenire personalmente affinchè il Comune rispondesse alle contestazioni visto che, senza alcuna giustificazione, non venivano inviate le controdeduzioni. Il 6 dicembre 2016 gli uffici mandarono la propria risposta e nell’aprile 2017 il Mef scrisse al Comune di Pescara e alla Procura della Corte dei Conti dicendo che dall’esame delle controdeduzioni prodotte otto questioni su 10 potevano ritenersi definite, per le contestazioni numero 1 e 10, ovvero l’errata imputazione al 2014 di spese del 2013 e il mancato rispetto del patto di stabilità, rinviavano la valutazione alla Procura della Corte dei Conti che il 18 febbraio scorso, dunque dopo due anni, ha disposto l’archiviazione della vertenza. Dunque – ha osservato il Capogruppo Antonelli – oggi finalmente la vicenda è definitivamente chiusa. Da parte nostra c’è la soddisfazione formale per aver sempre saputo di aver lasciato al sindaco Alessandrini i conti in ordine, ma soprattutto perché oggi c’è la certificazione di un Ente come la Procura della Corte dei Conti del fatto che il presupposto su cui il sindaco Alessandrini ha fondato l’avvio del predissesto era semplicemente errato, sbagliato”. “Siamo sempre stati convinti e consapevoli della bontà del nostro operato – ha rimarcato il consigliere Albore Mascia -, tanto che avevamo anche aderito alla sperimentazione avviata in alcuni Comuni italiani di quelle norme che oggi regolano i bilanci di tutti gli Enti locali. Nel 2014 l’amministrazione Alessandrini introdusse il tema dei conti con una delibera ricognitoria e ha generato la scelta del predissesto che abbiamo avversato in modo convinto perché conoscevamo la bontà dei conti delle nostre casse. La città ricordo che venne tappezzata dai manifesti strumentali in cui ci si accusava di aver lasciato sul lastrico Pescara, manifesti firmati da quello stesso segretario cittadino del Pd che oggi non vuole più il sindaco Alessandrini come primo cittadino per il secondo mandato, lo stesso segretario cittadino del Pd che oggi è il primo a rinnegare l’attività di cinque anni del centrosinistra, ed è allora chiara la nostra soddisfazione. Oggi ci chiediamo se si doveva fare il predissesto? Sono convinto che quella fu una vicenda amministrativa tirata per la giacchetta, se non ci fosse stata una convenienza non c’erano le condizioni per accedere alla procedura del predissesto che genera conseguenze per i prossimi anni per i pescaresi. Fra l’altro il bilancio 2013 era stato costruito su un anno orribile, il peggiore di tutti per i Comuni d’Italia, noi fummo costretti ad approvare il bilancio di previsione del 2013 a dicembre 2013, alla fine dell’anno, perché ogni giorno c’era un balletto del Mef sui flussi che creò disorientamento nelle amministrazioni italiane”. “Di fatto – ha aggiunto il consigliere Seccia – quella di centrodestra resta l’amministrazione che non ha aumentato di un euro le tasse ai cittadini, che non ha attuato la patrimoniale che ha messo subito Alessandrini per mettere le pezze alle scelleratezze e alle spese folli del primo anno. Il ricorso al predissesto è stata una scelta politica per la quale venne chiamato un assessore esterno che ha portato le tasse al massimo, per poi cominciare un balletto di assessori alle Finanze. Il predissesto è stato il commissariamento del Comune da parte della Regione Abruzzo dell’ex Governatore D’Alfonso perché il predissesto non ha permesso al Comune di accendere nuovi mutui e di fatto abbiamo subito trasferimenti dagli Enti sovraordinati che ovviamente hanno anche deciso quali investimenti si dovessero fare su Pescara, Alessandrini ha ceduto alla Regione Abruzzo la sovranità comunale. Il centrodestra non ha mai sforato il patto di stabilità, abbiamo sempre ben agito e gestito scrupolosamente ogni singolo euro dei pescaresi”.

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