Politica

Pescara, Massimiliano Di Pillo: “Piattaforma Rousseau: il mezzo diventa il fine?”

Pescara. Era stata convocata nella mattinata di oggi una conferenza stampa per illustrare un eccezionale esercizio di democrazia: la possibilità per 32 liberi cittadini, professionisti, attivisti storici del MoVimento 5 Stelle di mettersi in gioco per dare un fattivo contributo all’amministrazione della loro città.
E di farlo grazie all’applicazione di quel valore assoluto che si chiama “democrazia partecipata” attraverso lapiattaforma Rousseau, lo strumento che ne consente l’espressione.
La specifica funzione “Open Comuni”, di recentissima istituzione, consente infatti agli iscritti del Movimento di proporre una lista perché siano verificati i requisiti dei partecipanti (onestà, attivismo, rappresentatività) e quindi, nel caso di presentazione di più liste, di essere sottoposta al vaglio degli iscritti sulla piattaforma, nel rispetto e nell’esaltazione del sopra enunciato valore di democrazia partecipata.

Purtroppo, la conferenza stampa è servita soltanto a raccontare come si azzera un sistema democratico.
Nonostante il caricamento sulla piattaforma della lista di cui fa parte il sottoscritto sia avvenuta entro i termini previsti dal Regolamento (26 marzo), nella serata di ieri una mail di un non meglio specificato staff ci avvertiva dell’impossibilità di procedere all’accoglienza dell’istanza, essendo già stata certificata un’altra lista.

Non posso fare a meno di interrogarmi su alcune fondamentali questioni.
Innanzitutto, perché si è provveduto con tale rapidità ad assegnare una certificazione quando una seconda lista, caricata da settimane nel sistema (ben visibile ai gestori della stessa), era chiaramente in procinto di essere sottoposta al vaglio della piattaforma?
E con quali criteri si è deciso che la prima lista presentata sarebbe stata l’unica ad avere i requisiti di ammissibilità? Era forse una gara di velocità e non lo sapevamo?
E chi si assume la responsabilità di questa scelta? E chi la responsabilità di aver celato l’informazione (presa già dall’11 febbraio scorso) ai 32 candidati che hanno continuato nel frattempo a impiegare energie, tempo e denaro (non dimentichiamo che ogni candidato ha dovuto produrre certificazioni dai costi non indifferenti) in questa missione?

Non è la prima volta che lo “staff” di Rousseau agisce in barba alle regole, ai principi di democrazia, alla trasparenza, al rispetto degli individui.
Su tutti ricordo il caso eccellente del Consigliere Regionale Pietro Smargiassi, escluso repentinamente e ingiustificatamente dalla corsa alle Regionarie e riammesso solo grazie ad un intervento di “salvaguardia” della componente politica del Movimento (vertice nazionale e portavoce locali).

Come può uno strumento creato per favorire decisioni partecipate e condivise divenire esso stesso un decisore arbitrario?

Da oggi per il sottoscritto e tutti gli attivisti di Pescara e non solo, inizia una battaglia di giustizia perché a queste domande venga data definitiva risposta, affinché il Movimento torni ad essere il luogo della democrazia, dell’onestà e della trasparenza oltre ogni cosa. Un’azione svolta nella certezza di trovare il pieno sostegno dell’anima politica del MoVimento, dai nostri portavoce abruzzesi fino ai massimi esponenti nazionali. Lo afferma in una nota il consigliere comunale di Pescara del M5S, Massimiliano Di Pillo.

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