Cronaca

Asl Chieti, Ser.D e Geav insieme per il recupero di soggetti con problematiche di dipendenza patologica

Chieti. La U.O.C. Dipendenze Patologiche della Asl 02 Lanciano Vasto Chieti e il Comando regionale delle Guardie Ecologiche Ambientali Volontarie (GEAV) hanno firmato un accordo operativo per l’inserimento di utenti del Ser.D di Vasto in progetti socialmente utili e/o di attività di volontariato e di giustizia riparativa, finalizzati alla riabilitazione e al reinserimento socio-lavorativo. GEAV è un’organizzazione di volontariato che per Statuto contempla la promozione della partecipazione dei cittadini alla difesa dell’ambiente e della qualità della vita, persegue la protezione delle specie animali e vegetali, ivi compresa la tutela degli animali da affezione, interviene nel campo della educazione per favorire nelle nuove generazioni una coscienza sensibile ai problemi dell’ambiente.
L’accordo firmato dalla dottoressa Paola Fasciani, direttore della UOC Dipendenze Patologiche e dal comandante regionale GEAV, Daniele Piri, ha lo scopo di promuovere azioni di sensibilizzazione nei confronti della comunità locale rispetto al sostegno e al reinserimento di persone affette da dipendenza da uso di sostanze stupefacenti, alcol, videogiochi, giochi on line e d’azzardo, in trattamento al Ser.D e che, secondo la valutazione degli operatori, possono cimentarsi in attività di volontariato o in lavori socialmente utili o di giustizia riparativa.
La finalità non è solo quella di favorire la costituzione di una rete sul territorio che promuova e sostenga tali azioni, ma anche l’integrazione dei programmi ambulatoriali di cura inserendo i pazienti in percorsi alternativi che abbiano una ricaduta educativa ed un impatto positivo sul territorio.
I referenti dell’accordo operativo sono per il Ser.D di Vasto la Coordinatrice Sociale Anna Bontempo e per GEAV il comandante regionale Daniele Piri.
“Sono molto grata a tutti coloro che hanno lavorato sodo per promuovere questa collaborazione tra diverse componenti della società civile”, commenta la dottoressa Fasciani, “questo accordo, oltre a favorire percorsi riabilitativi e risocializzanti per fasce di popolazione svantaggiate e a rischio di marginalizzazione, genera benefici inclusivi favorendo la coesione sociale, persegue il benessere dell’intera cittadinanza trasformando limiti e debolezze in risorse e promuove concretamente la cultura della cura della ” casa comune”.

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