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Chieti – Teramo, derby ricchissimo di significati al PalaTricalle

Chieti. Il calendario ha imposto in questo girone di ritorno una serie di trasferte che hanno tenuto lontano dal PalaTricalle l’Europa Ovini Chieti. Infatti, a quasi un mese di distanza dall’ultima apparizione con Bisceglie (10 marzo), i teatini tornano tra le mura amiche per una gara non come le altre. La squadra di coach Coen dovrà affrontare l’ultimo derby della stagione regolare contro l’Adriatica Press Teramo. L’eventuale successo permetterebbe a Chieti di blindare il secondo posto in classifica con due turni d’anticipo e di consacrarsi “regina dei derby d’Abruzzo”, avendo vinto tutte le 7 sfide fin qui disputate con le corregionali. Ma i teramani vengono da un momento positivo con le vittorie interne contro Nardò e Civitanova Marche, senza dimenticare la brillante prova a San Severo, nella quale sono stati in partita per oltre trenta minuti. Per l’Adriatica Press vincere domenica in via dei Peligni vorrebbe dire poter credere ancora nella salvezza diretta, mentre la sconfitta li costringerebbe ad iniziare a pensare ai playout.

La squadra di presidente Ruscitti ha visto un lungo rimaneggiamento nel corso della stagione con una serie di innesti e cessioni che ne hanno cambiato la fisionomia rispetto alla gara d’andata al PalaScapriano. In cabina di regia, coach Domizioli si affida a Valerio Costa, play di 180 classe ’97 che viene da un grande momento di forma come dimostrano le sue prestazioni con San Severo e Civitanova Marche e che può risultare insidioso in entrambe le fasi di gioco, sia in difesa dove mette pressione sul portatore di palla sia in attacco dove predilige soluzioni di pick and roll con i lunghi. A lui si affiancherà Matteo Fabi, guardia di 188 cm proveniente da Lecco e uno dei principali terminali offensivi per i teramani, specie in uscita dai blocchi con tiri rapidi come dimostrano le percentuali maturate fin qui (12.4 pgg in 33.1 minuti con il 51% da due ed il 33% da tre). L’infortunio del capitano Andrea Lagioia nel match contro San Severo ha indotto lo staff tecnico a trovare nuove soluzioni con un nuovo starting five, molto più fisico e alto al punto che lo spot di “3” viene ricoperto da Lazar Kekovic, ala forte di 205 cm con una buona padronanza del palleggio e bravo nell’uno contro uno senza dimenticare le sue abilità nel tiro dall’arco (36%). Il principale pericolo per la difesa teatina è sicuramente l’ala classe ’97 Simone Aromando, primo realizzatore della squadra (16.2 ppg) e miglior rimbalzista (10.2), quindi temibile per la verticalità con la quale s’impone nelle due fasi di gioco. Chiude il quintetto Valerio Marsili, esperto centro di 202 cm che predilige situazioni di post basso da dove cerca di rompere il gioco ma, nonostante abbia preso pochi tiri in stagione, viaggia con il 60% dall’arco.

Le cessioni di due titolari quali il playmaker Gianluca Marchetti (Reggio Emilia, Girone B) e del pivot Filip Pavicevic (Scafati, A2 Ovest) ha spinto la Società biancorossa a tornare sul mercato con il chiaro obiettivo di rinforzare la squadra per ottenere la salvezza diretta. Così sono approdati alla corte di coach Domizioli il play/guardia classe 1989 Juan Carlos Canelo, giocatore molto fisico che spesso gioca in isolamento uno contro uno per attaccare il ferro (54% da due, 6.7 ppg in 24.4 minuti) o per sbilanciare la difesa avversaria scaricando sui compagni. Con lui è arrivato nella sessione di mercato invernale anche Luka Sebrek, ala/centro di 200 cm che viene impiegato come cambio di Aromando e Marsili e che nei 15 minuti d’impiego di media dà il suo apporto in attacco con discrete percentuali tanto in area (63%) quanto dall’arco (31%). Le rotazioni sotto canestro sono ulteriormente allungate da Simone Di Diomede, anche lui ala/centro classe ’97, recuperato dopo un infortunio che lo ha tenuto lontano dal parquet.

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