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Sconfitta amara per la Tombesi

Ortona. La Tombesi perde dopo due anni l’imbattibilità casalinga in campionato, contro la stessa squadra che l’aveva già battuta a dicembre in Coppa Italia. Il Ciampino Anni Nuovi conquista la sua aritmetica salvezza a Ortona, con una gara di grande intensità e concentrazione, trascinato dalle straordinarie parate in serie del proprio portiere e abile nello sfruttare praticamente tutte le occasioni capitategli. La Tombesi, priva dello squalificato Peric e degli infortunati Mambella e Adami, ha iniziato malissimo la gara, andando sotto 0-2 ma trovando comunque, sul filo della sirena di fine primo tempo, il gol dell’1-2 con Silveira (19.59). Buono l’inizio di secondo tempo dei padroni di casa, incapaci però di trovare il gol e colpiti ancora due volte dal Ciampino. Sotto 1-4, la squadra di casa ha giocato fino alla fine con il portiere di movimento, trovando quattro gol (doppiette per Burato e Lara), ma incassandone anche altri due. Con il Lido di Ostia a +5 a due giornate dalla fine, la Tombesi guarda ora, realisticamente, ai playoff, con l’obiettivo però di chiudere nel migliore dei modi la regular season, come conferma anche mister Antonio Ricci:

“È stata una partita nella quale hanno influito tanti fattori diversi. Dopo una gara in cui avevamo speso tanto a livello emotivo e nervoso, come quella di martedì contro l’Aniene, era prevedibile che avremmo iniziato un po’ scarichi, e infatti lo abbiamo pagato giocando un brutto primo tempo. Lo abbiamo comunque chiuso bene, con il gol a fil di sirena di Silveira, e abbiamo giocato bene anche all’inizio della seconda frazione, ma purtroppo anziché trovare il gol del pareggio abbiamo incassato il terzo e poi il quarto. Un dato che certamente emerge è che non siamo riusciti a fare gol se non con il portiere di movimento, e d’altra parte non era facile, per una serie di motivi, molti dei quali già noti: la difficoltà nel trovare spazio su questo nostro campo, specie contro un avversario che si è difeso bassissimo e ci ha messo grande foga e forza fisica; l’assenza per squalifica dell’unico pivot nel nostro roster, che ci sarebbe servito come il pane; la ristrettezza delle rotazioni, che ci impedisce ad esempio di lasciare in panchina un giocatore che magari non è nella sua miglior giornata, perché non ci sono vere alternative. È stata anche una classica “giornata storta”, con il loro portiere che ha parato tutto e noi che abbiamo sbagliato gol e occasioni davvero incredibili. Comunque sia, dopo questo risultato è evidente che il Lido di Ostia si merita più di noi la promozione diretta, perché è stato più costante nel corso del campionato. Noi ce la giocheremo ai playoff, ma è fondamentale chiudere bene la regular season, sia per qualificarci come seconda miglior seconda dei tre gironi di A2 (con i relativi benefici negli accoppiamenti), sia perché non possiamo staccare la spina per due partite e poi pretendere di riattaccarla in sede playoff. Inoltre, non voglio essere spettatore, il prossimo 19 aprile, della festa promozione del Lido di Ostia: dobbiamo andare lì con l’obiettivo di vincere, per fare più punti possibile e per dimostrare che, per quanto i nostri avversari si meritino la promozione diretta perché più regolari, noi comunque non siamo inferiori a nessuno”.

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