Politica

Turismo religioso, siglato protocollo d’intesa. Febbo e monsignor Fusco: “Sviluppare il patrimonio ecclesiastico della nostra regione”

Pescara. Promuovere una metodologia concertata che stimoli la definizione di azioni condivise di conoscenza, valorizzazione e promozione dei beni ecclesiastici e religiosi al fine di favorire l’avvio azioni di sviluppo del turismo religioso attraverso il miglior utilizzo delle risorse nazionali ed europee e con l’obiettivo di destagionalizzazione del turismo regionale. Questi i punti principali del Protocollo d’Intesa siglato a Pescara questa mattina tra Regione Abruzzo e Conferenza Episcopale Abruzzo. A sottoscrivere il protocollo erano presenti l’assessore regionale al Turismo Mauro Febbo e Monsignor Michele Fusco, Vescovo di Sulmona-Valva in qualità dell’organo di governo ecclesiastico. “Nel corso degli ultimi anni – ha osservato l’assessore al Turismo Mauro Febbo – i viaggi con motivazione di fede hanno fatto registrare un costante incremento in termini di arrivi e presenze. Quindi anche in Abruzzo si è inteso costituire un tavolo regionale al fine di collaborare con i Vescovi della nostra Regione, nell’ambito delle proprie competenze e fatte salve le esigenze di culto, alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio culturale – ecclesiastico e allo sviluppo del turismo religioso materiale e immateriale, nel pieno rispetto della tutela del patrimonio e delle esigenze proprie dei luoghi di culto e dei riti, delle feste e delle tradizioni religiose”. Secondo i dati del W.T.O. i “viaggiatori religiosi” nel mondo sono 300-330 milioni l’anno, una vera e propria “domanda di pellegrinaggio” con un fatturato annuo di 18 miliardi di dollari dei quali 4,5 generati solo dall’Italia. Anche in Abruzzo il turismo religioso negli ultimi anni ha fatto registrare il segno più come analizzato. Negli ultimi due anni gli arrivi totali, nel 2017 sono stati 75.344, nel 2018 sono stati 97.006 e sempre più in aumento. Nella classifica dei 65 luoghi della fede cattolica più visitati in Italia al primo posto c’è la Santa Casa di Loreto (4 milioni di visitatori dei quali il 30% pernotta) e al secondo posto San Giovanni Rotondo che ha 1,6 milioni di visitatori pernottanti. In Abruzzo, sempre secondo la graduatoria elaborata dal Coordinamento Nazionale Pellegrinaggi Italiani, all’ottavo posto c’è San Gabriele dell’Addolorata con 2 milioni di visitatori e 400 mila pernottamenti, al diciottesimo il Miracolo Eucaristico di Lanciano (CH) con 250 mila visitatori e 50 mila pernottamenti, al trentanovesimo posto il Beato Sulprizio di Pescosansonesco (PE) con 40 mila visita e nessun pernottamento. “Per tutti questi motivi – aggiunge Febbo – abbiamo inteso istituire un apposito responsabile ed ufficio presso il Dipartimento della Regione Abruzzo del Turismo al fine di seguire e lavorare costantemente sulle prospettive del turismo religioso”.

DATI E LUOGHI DI CULTO

In Abruzzo – sottolinea Febbo – c’è uno specifico turismo religioso sempre crescente che ha visto fiorire in Abruzzo circa un centinaio di strutture per l’accoglienza di “pellegrini” oggi sempre più “Turista Religioso” che non ha un’identità teologico-pastorale ma che ambisce di godere anche dell’ambiente, della storia, della cultura e tradizioni, della gastronomia. La Regione Abruzzo – aggiunge Mons Fusco – per la sua conformazione geografica, per la storia, la natura, le testimonianze religiose, eremi e chiese permette di esaltare ancora di più la figura e l’esperienza del “pellegrino escursionista” e quella del “pellegrino turista”. Pensiamo, altresì, alla riscoperta e fiorire dei Cammini che la Regione Abruzzo sostiene e promuove. Capisaldi del turismo religioso, comunque, restano e necessitano di essere ulteriormente valorizzati il Santuario di San Gabriele dell’Addolorata, il Volto Santo di Manoppello, gli Eremi e i luoghi di Celestino V, il Miracolo Eucaristico di Lanciano, Collemaggio a L’Aquila, San Camillo a Bucchianico e tutte quelle aree territoriali abruzzesi che presentano luoghi religiosi visitati come Ortona, Fossacesia, Treglio, Mozzagrogna, Rocca San Giovanni, l’Abbazia di San Giovanni in Venere. Sono da prendere in considerazione anche la zona di Vasto, Monteodorisio, Casalbordino, quella di Sulmona e, infine, quella del Santuario di San Pietro della Ienca di San Giovanni Paolo II, primo santuario d’Europa dedicato al Santo.

Pertanto – conclude Febbo – il protocollo firmato oggi con la Conferenza episcopale vuole essere uno strumento per valorizzare e veicolare fuori dai nostri confini regionali le bellezze ed il patrimonio ecclesiastico abruzzese che hanno una tradizione, storia, cultura e fascino per essere conosciuti e visitati”.

Obiettivi del Protocollo

• Individuare le modalità più consone alla conoscenza, fruizione e valorizzazione dei beni ecclesiastici e del patrimonio religioso anche attraverso modalità di formazione e aggiornamento delle guide e operatori turistici nell’illustrazione del patrimonio ecclesiastico e luoghi di fede;

• Agevolare l’accessibilità al patrimonio ecclesiastico, piena e non solo fisica;

• Facilitare la definizione di itinerari turistico-religioso;

• condivisione delle azioni e modalità di promozione e conoscenza;

• Favorire lo sviluppo del turismo sostenibile, competitivo e di qualità;

• realizzare studi e analisi sulla domanda e sull’offerta turistica

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