Politica

Pescara città accessibile: il programma di Coalizione Civica per una città “dell’autonomia e della piena accessibilità”

Pescara. Pescara deve essere maggiormente attenta al superamento delle barriere architettoniche e culturali e all’autonomia di ogni cittadino.

Non è pensabile un governo cittadino che si dichiari attento al benessere delle persone, senza che venga perseguita la piena accessibilità, per tutte le cittadine e i cittadini pescaresi, degli spazi urbani. Questa accessibilità non è solo legata alla mobilità: essa va integrata con la questione delle relazioni sociali e dell’accesso all’informazione, alla cultura, alla sanità, per ridurre al minimo ogni disagio e separazione tra servizio pubblico e cittadinanza e per accrescere le reti di relazioni in particolare dei soggetti con disabilità fisica e psichica, che troppo spesso vivono in condizioni di preoccupante isolamento. La questione della disabilità è tra le più urgenti nel nostro Programma, essendo una questione a forte connotazione etica.

Quali sono le azioni da mettere in campo

Occorre anzitutto promuovere e sviluppare senza indugio i PEBA (Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche), che per troppo tempo sono rimasti dormienti o scarsamente attuati in Italia (ricordo come la Legge che ne prevede l’istituzione – la n. 41 (art. 32) – risale al 28 febbraio 1986!).

Per far questo è necessario coinvolgere persone competenti e non vi è persona più competente di chi vive sulla propria pelle, nel quotidiano, la disabiltià. Il tavolo sui PEBA sarà collegato alla specifica figura del disability manager, affiancato da un ufficio coordinato da personale disabile, oltre ai rappresentanti delle varie organizzazioni che si occupano di disabilità (motoria, visiva, psichica…). Penso a un team scientifico pluridisciplinare (urbanisti, architetti, antropologi, sociologi, economisti, giuristi…) anche per fare di questo tavolo tecnico un Osservatorio che punti a un cambiamento duraturo della cultura della e sulla disabilità.

A proposito di barriere architettoniche, l’associazione Carrozzine determinate, in un recente documento rivolto a tutti i candidati Sindaci, sottolinea il problema dell’accessibilità alle attività commerciali e ai parchi pubblici, nonché la questione del turismo accessibile.

La piena e corretta attuazione dei PEBA riassume ogni questione particolare. Detto questo, a tutte le attività commerciali sarà prescritto di porre all’ingresso uno scivolo fisso o, in caso di oggettiva impossibilità, amovibile. Tutti i parchi pubblici verranno forniti di scivoli dopo attenta verifica condotta da parte degli uffici tecnici. Circa il problema della spiaggia pubblica accessibile apriremo un serio confronto con gli ufficio del Demanio. Per il turismo prevedo l’allestimento di un’area riservata ai camper e adeguatamente attrezzata per il soggiorno dei turisti con disabilità. Per quanto riguarda gli alberghi, verrà fatto uno screening per verificare quali siano le strutture accessibili.

Tutte queste valutazioni verranno a popolare l’agenda dell’Osservatorio di cui sopra e le informazioni confluiranno in un Portale web a forte vocazione turistica, costantemente aggiornato, in cui verranno messe in evidenza tutte le strutture idonee ad accogliere persone con disabilità, a Pescara e dintorni.

Anche su questo punto intendo coinvolgere il polo scientifico locale tramite specifiche convenzioni. Pescara può diventare un vero e proprio laboratorio in cui esercitare non solo la capacità di lettura e analisi del circostante ma anche pianificare azioni volte a migliorare l’accessibilità e la vita in comune nella nostra Città: penso, su questo tema, all’incentivazione di tesi di laurea e di dottorato in discipline diverse e complementari. Infine, auspico che Pescara torni a essere una capitale, almeno nazionale, dello sport paralimpico. Sono passati troppi anni dalle gloriose esperienze pescaresi dei Giochi Special Olympics Italia (1990) e dei Campionati italiani assoluti per disabili fisici.

Bisogna favorire l’integrazione delle persone disabili con il territorio e le sue attività e dare risposta anche ai disabili psichici e alle loro famiglie, per esempio in termini di assistenza domiciliare.

Di quanto si fa a Pescara vanno però anche evidenziate le buone pratiche, sia per sostenerle e migliorarle, sia per ripeterle o trasferirle. Penso al progetto «Comunità alloggio» dell’ANFFAS di Pescara: un progetto di struttura in cui possono vivere persone disabili prive dell’assistenza familiare. In futuro dovremo incrementare questo tipo di servizi, sulla base della domanda delle famiglie, con le quali sarà necessario stabilire un rapporto di ascolto, dialogo e collaborazione costanti.

Risorse per l’assistenza scolastica dei ragazzi con disabilità

Bisogna capire esattamente cosa intendiamo per “assistenza scolastica”. Questa è di competenza ministeriale, mentre il Comune ha competenze, ad esempio, per il trasporto. Il problema del trasporto per i disabili è evidentemente centrale e non riguarda solo la sfera scolastica. Il trasporto si colloca a monte dell’accessibilità: prima ancora di poter accedere a un luogo (commerciale, di svago, culturale, di culto…) la persona con disabilità deve poterlo raggiungere. Anche qui il progetto di taxi-sociale, il servizio gratuito di trasporto a chiamata per disabili la cui sperimentazione è iniziata lo scorso dicembre, merita attenzione, anche se si può e si deve fare molto di più. Il Comune può organizzare un trasporto dedicato attraverso mezzi più piccoli in grado di raggiungere ogni angolo della città.

Ogni mezzo impiegato nel trasporto urbano dovrà essere accessibile, così come tutte le fermate. Anche il tracciato su sede propria del nuovo trasporto pubblico di massa, comprendente Via Castellammare, dovrà essere adeguato dal punto di vista della piena accessibilità come richiesto dall’associazione Carrozzine Determinate.

Infine non mi limiterò alla disabilità motoria, ma anche a quella non vedenti, ipovedenti, dislessici ecc.: per loro occorre organizzare al meglio risorse audio, riviste, periodici e libri di testo fruibili diversamente, al fine di garantire ancora una volta l’accessibilità, questa volta alla cultura e all’informazione. Torniamo all’idea della città della conoscenza e del benessere: il mondo della disabilità ci ricorda come l’una non sia possibile senza l’altro”. Si legge così in una nota di Stefano Civitarese della Coalizione Civica per Pescara.

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