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Sambuceto Calcio, l’intervista a mister Del Zotti

Sambuceto. Il pareggio per 3 a 3 nella finale dei playoff di Eccellenza subito all’ultimo secondo del 120esimo minuto ha sancito l’uscita dagli spareggi promozione del Sambuceto. A passare, in virtù degli scontri diretti in regular season (la classifica finale ha infatti posto entrambe a quota 59 punti alle spalle del Chieti), è stata la Torrese: questo il verdetto del campo di Silvi nella finale unica dello scorso weekend. Mister Francesco Del Zotti cerca di riavvolgere il nastro di una partita tanto spettacolare quanto rocambolesca, e prova a rivivere quanto vissuto sia a caldo (con la doccia fredda del gol di Torbidone sul triplice fischio), che a mente fredda: «Sicuramente a caldo c’è stato un po’ di nervosismo dovuto al fatto che è stato davvero un peccato pareggiarla in quel modo. Poi, però, già 10 minuti dopo anche i ragazzi si sono resi conto di aver fatto comunque qualcosa di incredibile e che, nonostante avessimo tante assenze, queste ultime in campo non si sono sentite».
La partita di Silvi ha rappresentato, in qualche maniera, una sorta di specchio della stagione del Sambuceto: una squadra inferiore praticamente a nessuno, che pratica un bel calcio e che si esprime attraverso il gioco, alla quale probabilmente è mancato solamente un pizzico di fortuna in coda: «Personalmente ritengo non esistano fortuna e sfortuna», spiega l’allenatore viola, «e credo che con la Torrese abbiamo subito due dei tre gol per errori nostri. L’infortunio di D’Amico che si è sentito di più. Rivedendo la partita, posso dire che non ho avuto mai la sensazione che potessimo pareggiarla, anche quando siamo andati sotto dopo il vantaggio. Credo sia stata anche lo specchio della nostra stagione, e vorrei aggiungere che per me non siamo stati inferiori a nessuno durante la stagione, probabilmente nemmeno al Chieti. Al ritorno non ero in panchina, ma all’andata coi neroverdi credo avessimo ampiamente meritato, ma siamo usciti sconfitti solamente per una rete al 94esimo».
Sull’esito finale dell’Eccellenza abruzzese di quest’anno, e sulla relativa classifica, questo il commento del tecnico del Sambuceto: «Credo che alla fine la classifica abbia rispecchiato il valore delle squadre. Probabilmente noi abbiamo fatto qualcosa in più, mentre altre forse meno rispetto a quanto ci si aspettava, come Nereto o Paterno. Il Chieti era una squadra costruita per vincere e così è stato. Dispiace essere giunti sotto alla Torrese solamente per lo scontro diretto, perché comunque abbiamo terminato entrambe con 59 punti il campionato».
L’ultimo tassello che manca nell’analisi del campionato che si avvia alla conclusione, con un occhio proiettato anche verso il futuro, è quello relativo alle basi sulle quali i viola possono contare per la prossima stagione. E in questo il giovanissimo allenatore viola non ha dubbi: «Io credo che il Sambuceto debba solamente decidere da dove vuole ripartire. Ha un organico fortissimo e ritengo che abbia giocatori che se all’inizio della stagione valevano 1, al momento non dico valgano 10, ma almeno 7 o 8. Secondo me più di 20 elementi di quelli avuti a disposizione sono migliorati nel corso del campionato. Secondo me, quindi, se riesce a confermare l’organico che ha, il Sambuceto può ambire a grandi traguardi».
A dispetto della sua carta d’identità, mister Del Zotti ha dimostrato grande carisma alla guida della squadra viola, mostrando di essere capace di giungere ai risultati attraverso il bel gioco, ed entusiasmando la piazza sambucetese tramite le buone prestazioni della squadra. E la determinazione nel suo ruolo e nei relativi desideri e obiettivi da perseguire traspare anche dalle stesse parole dell’allenatore quando gli si chiede quali siano suoi i prossimi passi e la sua volontà: «In questo momento posso solamente ringraziare il Sambuceto per la possibilità che mi è stata data lo scorso anno, e allo stesso tempo spero di aver ripagato la loro fiducia e di essermi meritato la riconferma. Spero di proseguire e mi farebbe piacere rimanere a Sambuceto, ma la decisione spetta a loro e alle loro valutazioni. Qui, oltre a una grande squadra e a ottime strutture, ho trovato una società importante che ti permette di lavorare bene e non ti sottopone a grandi pressioni, e credo che i risultati ottenuti in questa stagione siano anche merito di questi aspetti importanti».

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