Cultura e eventi

Furie, Cade Davis: ‘Amo Chieti, città senza tempo’

Chieti. Taglio da cattivo ragazzo, fisico statuario, sorriso da attore di Hollywood capace di far gira-re la testa a tante ragazzine (e non solo). Cade Davis, uomo del momento in casa Proger, capace con la sua eleganza da ballerino e le sue triple, vere e proprie stoccate nel costato delle formazioni avversarie, sta dando un notevole apporto alla causa dei biancorossi. Il Thor di Amarillo, Texas, è inoltre un uomo dedito al lavoro, sempre bramoso di udire i det-tami tattici di coach Galli e sempre pronto ad allenarsi per poter migliorare qualsiasi aspet-to del proprio gioco. “Immaginavo che l’Italia fosse un bel posto, ma di certo non mi aspet-tavo che mi sarebbe piaciuta così tanto. Anche se non siamo in una posizione di classifica troppo tranquilla, reputo questa un’ottima annata per me. Sento il calore dei nostri tifosi in ogni incontro e ho un grande rapporto con tutti i miei compagni di squadra e con il nostro coach, sempre pronto a dispensare consigli utili per renderci giocatori ma soprattutto uomini migliori. Mi trovo davvero molto bene qui a Chieti, posto magnifico, amo soprattutto la visuale che da Chieti Scalo si riesce a godere sulla città, borgo senza tempo e colmo di storia”. Parlando delle sue esperienze europee però Cade, uomo intellettualmente onesto, ammette: “Non è affatto semplice per un giocatore americano giocare in Europa: molto spesso la diversità di cultura e il diverso stile di vita, il cibo e la dieta, la distanza della famiglia si fanno sentire, ed è proprio lì che deve emergere il carattere di un giocatore ma soprattutto di uomo. Siamo professionisti ed anche se spesso cambiamo squadra, compagni, coach, le nostre capacità di adattamento, a volte molto simili all’istinto di sopravvivenza (e qui Cade ride), devono fare la differenza”. Ritornando alle sue origini, Cade non riesce a trattenere l’emozione nella sua voce: “Perché amo il basket? Perché mi rende felice, ed essere felici facendo il proprio lavoro è una delle cose più belle che possano capitare nella vita. Ho dedicato molto tempo a questa passione, facendo spesso anche delle grandi rinunce. Penso inoltre che questo sport ti dia la possibilità di crescere anche come persona, lavorando non solo individualmente ma anche con i propri compagni per migliorare, essendo continuativamente in contatto con tante persone grazie alle quali hai la possibilità di apprendere. Sono anche fortunato, perché ho la possibilità di poter viaggiare e vedere posti sempre nuovi. Penso che il basket mi abbia ripagato di tutti gli sforzi fatti”. Continuando a discorrere sulla sua esperienza italiana, Cade aggiunge: “Reputo il campionato che stiamo vivendo uno dei più competitivi che abbia mai affrontato, il livello è davvero alto e soprattutto aperto ad ogni risultato, non esistono partite più o meno facili, il cui risultato è già scontato. Bisogna lottare e noi siamo pronti a farlo. Ci sono inoltre molti giocatori in ogni squadra che possono fare la differenza, il match che forse mi ha più colpito è stato quello contro la Fortitudo, a Bologna: quel palazzetto trasudava basket da ogni angolo e anche il calore dei loro tifosi, dimostratisi anche molto corretti, mi hanno impressionato”. Preso in giro sulle sua abilità in italiano, lingua che aveva affermato di voler apprendere sin dai primi giorni della sua esperienza italica, l’atleta tende subito a nobilitarsi: “Il mio italiano progredisce di giorno in giorno: conosco i nomi di un sacco di cibi (e ride, con le lacrime agli occhi). So inoltre dire numerosissime frasi importanti, come buonanotte, ti passo a prendere… Riesco in realtà a capire, molto più di quanto riesca a parlare, specie in am-bito di basket. A fine stagione sono certo che parlerò un italiano perfetto”. Buona forchetta, non si vergogna di affermare: “Come si può non amare il cibo italiano. Qui mangio di tutto, pasta, pizza, ma la menzione d’onore non può non andare al piatto “Girasole”, cucinato dal ristorante Mangiafuoco”.
Parlando di se stesso a trecentosessanta gradi, si definisce:” Una persona solare, amo la musica ed in particolar modo il rock and roll, perché le canzoni di questo genere nascon-dono significati profondi. Mi piace leggere ma il mio libro preferito penso sia la Bibbia, so-no una persona molto credente e per me rappresenta la guida per ogni cristiano e penso possa essere un libro utile anche pper coloro che non credono, perché contiene numerosi precetti universali, utili al vivere in armonia con gli altri. Amo inoltre vedere film, ma ne ho visti talmente tanti che mi risulta difficile elencare uno preferito”. Per concludere l’intervista, la domanda d’obbligo non può che riguardare i suoi sogni: “ Sono una persona che tende a focalizzarsi su un singolo obiettivo alla volta, per non lasciare mai niente di intentato. Il mio obiettivo primario ora è quello di fare il meglio con la canotta di Chieti, abbiamo dei traguardi da raggiungere e tutti insieme non vediamo l’ora di poter festeggiare con i nostri tifosi”. E noi, non possiamo che augurarcelo, Cade!

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