Politica

Autonomia differenziata, la mozione all’Aquila contro il progetto leghista. Parte dal capoluogo la battaglia del Pd Abruzzo

L’Aquila. Una mozione depositata dal Partito Democratico al Consiglio comunale dell’Aquila che, sulla scorta delle proposte di autonomia differenziata messe in campo dalle Regioni Lombardia e Veneto, afferma la contrarietà ad ogni proposta di autonomia che non preveda l’applicazione contestuale dei fabbisogni e dei costi standard per la definizione dei livelli essenziali di prestazioni nonché del relativo fondo di perequazione, a tutela innanzitutto delle regioni del Mezzogiorno, a cominciare dall’Abruzzo. La mozione, se approvata, impegna il sindaco all’invio al presidente del Consiglio, ai presidenti di Camera e Senato, ai gruppi parlamentari.

Parte dal capoluogo (oggi c’è stata la presentazione in conferenza stampa nella sede del Pd di via Paganica) l’iniziativa dei deputati abruzzesi del Pd, Camillo D’Alessandro e Stefania Pezzopane, che attraverso i circoli sul territorio regionale hanno messo a disposizione un testo da approvare nei Consigli comunali per portare avanti la battaglia contro il progetto di autonomia differenziata leghista, che nelle versioni lombarda e veneta si configura come un attacco alle regioni meridionali. Il capogruppo del Pd in Consiglio comunale all’Aquila, Stefano Palumbo, si dice “orgoglioso di portare avanti l’iniziativa di D’Alessandro e Pezzopane, chiediamo al Presidente del Consiglio comunale Tinari di convocare subito l’assemblea, è necessario che si esprima una posizione”. Per Palumbo il progetto che si sta configurando sarebbe a netto svantaggio dell’Abruzzo, “ci sarebbero tagli a servizi di assistenza e a servizi sociali, ma una serie di servizi come la sanità e l’istruzione vanno garantiti e a maggior ragione nelle aree interne”.

D’Alessandro invita a “scansare la parola autonomia, è un falso d’autore. La Lega sta mettendo in campo ora ciò che aveva immaginato alla sua fondazione. Laddove venissero approvate le proposte di Lombardia e Veneto ci sarebbe una divisione del Paese, sia dal punto di vista finanziario (mettono in discussione la perequazione, ovvero che le tasse di tutti gli italiani finanziano i servizi in tutta Italia) che dei diritti, come l’unità scolastica. La Costituzione nel prevedere le autonomie rafforzate stabilisce che avvengano dentro un quadro”. D’Alessandro, preannunciando anche una iniziativa di proposta da parte del Pd in Consiglio regionale (la Regione Abruzzo non è intervenuta nel dibattito attraverso atti formali, a differenza ad esempio della Campania che ha messo in campo una proposta che non sfascia il Paese) ha definito il Presidente della Regione Marco Marsilio, intervenuto oggi sulla questione, “imbarazzante e prigioniero della Lega”. Il segretario del Pd dell’Aquila Stefano Albano definisce “drammatico l’atteggiamento della Regione. Marsilio si arrampica sugli specchi: c’è una contraddizione evidente tra chi ha vinto elezioni al grido di viva gli abruzzesi ma oggi balbetta perché c’è deve sottostare alla trazione leghista. Lo stesso accade con la Giunta dell’Aquila, per questo è importante che si parta da qui”.

Per Stefania Pezzopane “la forma di autonomia richiesta da Lombardia e Veneto è una vera e propria secessione. Presentiamo mozioni nei Consigli comunali, a cominciare dall’Aquila, perché chiediamo alla classe dirigente di essere prima di tutto abruzzese. Serve un pronunciamento serio che non abbia a che fare con il qualunquismo delle diseguaglianze: i leghisti eletti in Abruzzo sono dalla parte dei leghisti del Nord o tengono di più al proprio territorio?”

Il segretario del Pd della provincia dell’Aquila Francesco Piacente sottolinea il valore della battaglia, “una mobilitazione politica dalla caratura istituzionale, per portarla in ogni luogo del territorio. I Consigli comunali sono i luoghi di rappresentanza delle comunità: è una battaglia di equità, di principio e per le giovani generazioni”.

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