Politica

Pizzoferrato, Coronavirus. Fagnilli: “Piccole piazze vuote, grandi Industrie piene”

Pizzoferrato. “È stato finalmente siglato tra sindacati e associazioni di categoria il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro. Per il bene del Paese, per la tutela della salute di lavoratrici e lavoratori, si dice: L’Italia non si ferma!”.
Si legge così in una nota del sindaco di Pizzoferrato, Palmerino Fagnilli, che prosegue: “Questo accordo è da definire quanto meno paradossale, almeno di fronte al principio dichiarato che “la salute di chi lavora è per noi un’assoluta priorità che deve precedere qualunque altra considerazione economica o produttiva”.
Perciò 13 punti per sostenere che “L’Italia non si ferma”.
Si sono, giustamente, fermati, bar, ristoranti, piazze e mercati di paesi, quindi piccole e piccolissime attività, ma non si fermano le grandi aziende, dove l’assembramento non è opzionabile, ma organizzativamente necessario e i “dispositivi di protezione individuali”, suonano come uno sberleffo al serio atteggiamento tenuto nei confronti degli altri settori produttivi e delle persone tappate in casa. I nostri piccoli paesi, già svuotati da una politica di deportazione silenziosa e letale degli ultimi 50 anni, si trovano a vivere scenari spettrali e surreali rispetto alla vita sociale in termini di distaziamento sociale. Come si fa a rendere intellegibile ai propri cittadini che non bisogna uscire, non bisogna nemmeno andare a camminare semplicemente, se poi si afferma che si può andare in luoghi dove l’assembramento è inevitabile?!
La Val di Sangro è la zona industriale più importante del centrosud con ventimila addetti. Bloccare per 15 giorni l’attività del sistema industriale VdS e magari recuperare con le ferie di Agosto 2020 che costo avrebbe comportato?! Il mercato non può aspettare? Ieri, 13 marzo 2020, sembrerebbe siano stati “intrenati”, per la Germania e la Francia, circa novecento furgoni e “infurgonati” trecento bisarche, o giù di lì, in Val di Sangro, da una sola azienda del settore logistico. Vi è poi il tema delle norme e le condizioni per recarsi in Val di Sangro: autobus e auto private. Ossia le distanze di sicurezza, uno avanti e uno dietro nelle auto private e in autobus ad un metro di distanza. Vi è poi l’organizzazione interna: mensa, pause e postazioni, sia a isola che in catena di montaggio. Distanze e protezioni. Si sa che uno degli ingredienti forti della sistema industriale della Val di Sangro sia stato “la risorsa umana”. Dà lì che bisogna partire per il dopo virus. È stata persa una grande occasione per dimostrare al Paese, ai Lavoratori, tutti i lavoratori, quali sono le priorità di fronte al CORONAVIRUS, quindi di fronte alla VITA. Gli scioperi spontanei, il lamento sordo e composto dei lavoratori, sarebbero dovuti servire a “TUTTI” come monito per ripensare un’Italia che sta dimostrando di essere una bella e grande Comunità. Si è detto in questi giorni, dopo il “tacciamento” di “Italia vacanziera e sprovveduta” che il caso italiano stava delineandosi coraggiosamente come “esempio”, “stava facendo scuola all’Europa e al Mondo”, “Italia-docet”. Peccato che si sia persa l’occasione di pensare e ripensare la vita e il lavoro in un momento così particolare. Mi auguro solo che non avremmo a pentircene, perché la Val di Sangro è una grande realtà, in tutto, oltre che nel suo potenziale produttivo, anche in quello sociale e del distanziamento sociale. Perciò si blocchi tutto per 15 giorni in attesa di tempi migliori che, in questo modo certamente arriveranno”.

Related posts

Torre de’ Passeri, tutto pronto per la festa patronale

admin

Parco Majella, al via nuovo progetto su valorizzazione patrimonio geologico

redazione

Pescara, al Pala Giovanni Paolo II Dance Music Festival e spettacolo per l’Agbe

admin

Lascia un Commento

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. OK Continua a leggere

Privacy & Cookies Policy