Politica

Rifondazione Comunista: “Chiudere esercizi commerciali non sicuri per i lavoratori”

Pescara. “Arriva da più parti il grido di allarme e preoccupazione dei lavoratori e delle lavoratrici dei discount Eurospin e Lidl, che in piena emergenza stanno garantendo l’apertura degli esercizi commerciali di prima necessità, senza adeguati dispositivi di protezione individuale in particolar modo mascherine. Ovviamente situazioni pesanti sono diffuse su tutta la rete commerciale presente sul nostro territorio con situazioni di maggiore o minore gravità.

Tutti a casa, ma ci sono lavoratori e lavoratrici che non possono fermarsi. Alle precedenti condizioni di precarietà, si somma l’aumento dei carichi di lavoro e l’impossibilità di sottrarsi al contatto con le persone. Anche l’iniziativa dei lavoratori volta a contingentare gli ingressi, viene censurata dai direttori, perché è evidente che riduce l’incasso. Rifondazione Comunista esprime totale solidarietà e ringraziamento a tutte le lavoratrici e i lavatori che resistono in queste condizioni, ma è evidente che vanno garantiti dignità e rispetto per la salute, condizioni imprescindibili con un’epidemia in corso.

Per questo raccogliamo e rilanciamo la denuncia fatta ieri da FILCAMS-CGIL, FISASCAT CISL, UIL TUCS. Vergognoso che alcune aziende abbiano proposto ai dipendenti l’acquisto delle mascherine a proprie spese, vergognoso che si consenta aperture h24 e 7 giorni su 7. Servono limitazioni di orario anche per i supermercati di generi alimentari.

Per questo abbiamo scritto a Prefetto, Asl e sindaco affinchè intervengano a constatare l’adozione di tutte le misure di sicurezza e provvedano alla chiusura temporanea, costringendo le imprese a prendere le adeguate misure per garantire le condizioni ottimali per la salute di lavoratori e utenti.

Registriamo ad esempio che la catena Tigotà ha chiuso temporaneamente i suoi esercizi commerciali per mettersi nella condizione di “garantire la piena sicurezza dei nostri Clienti e Collaboratori”

Non va dimenticato che oltre un decennio di leggi liberticide nel settore del commercio ha determinato: estrema precarietà, contratti a tempo, in somministrazione, stagisti come addetti alla cassa. Lasciare al confronto tra imprese e sindacati sui luoghi di lavoro su una materia così essenziale per la salute pubblica, laddove la sindacalizzazione dei lavoratori è molto difficile, vuol dire fare un regalo alle imprese- Vergognoso l’atteggiamento pilatesco del governo Conte. Irresponsabile lasciare soli i lavoratori nella battaglia per la sicurezza, servono obblighi, controlli, sanzioni e modifiche sostanziali, basta ricatti!

Date le condizioni materiali, sono sempre più necessarie misure come la cassa integrazione straordinaria e un reddito di quarantena proprio per tutelare le categorie di lavoro più deboli che rischiano di pagare un prezzo altissimo”. Si legge così in una nota di Corrado Di Sante, segretario provinciale PRC-SE Pescara, Marco Fars, segretario regionale PRC-SE Abruzzo e Maurizio Acerbo, segretario nazionale PRC-SE.

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