Politica

Rifondazione Comunista: “Acqua e Covid nodi al pettine. Vergogna Aca, perdite idriche oltre il 55% con punte del 99%”

Pescara. “Il cambiamento climatico è una realtà e gli effetti si fanno sentire sulla nostra quotidianità, chi lo nega è pericoloso. È stato un altro inverno senza neve e le sorgenti anche in Abruzzo sono in sofferenza e si abbassano sempre di più. È fondamentale per il nostro futuro impegnarsi per il risparmio idrico, la salvaguardia delle sorgenti, la ripubblicizzazione e il controllo popolare delle aziende acquedottistiche, mettendo fine alle S.p.A.

Giusti gli appelli ai cittadini, ma Aca S.p.A. e l’ing. Lorenzo Livello sono davvero sena vergogna. L’Aca Spa è un carrozzone fallimentare, occupato e spolpato dal “patito dell’acqua” che ha pescato sia tra le fila del centrodestra che del centrosinistra. Lo stesso ing. Lorenzo Livello ha riportato lo scorso anno una condanna in primo grado a 3 anni con interdizione per 5 anni dai pubblici uffici nel processo per tangenti e appalti truccati che vede va coinvolto e condannato anche l’ex presidente dell’Aca Ezio De Cristoforo (PD). Come fa un condannato ad avere ancora incarichi?

Nel merito delle perdite idriche è sconvolgete leggere le percentuali di acqua potabile immessa in rete e dispersa durante il tragitto. Nei 59 comuni (mancano i dati di Moscufo e Pretoro) gestiti da Aca Spa, tra le province di Teramo, Pescara e Chieti le perdite ammontano a 36.949.473 mc pari al 55,5% dell’acqua captata: più della metà dell’acqua che preleviamo si perde. 5 volte di più di quella che viene reputata una perdita fisiologica che in condizioni di corretta gestione si attesta al 10%. A queste perdite sempre secondo Aca Spa vanno aggiunti furti d’acqua e errori di misurazione, che portano le perdite totali a 37.393.01 mc, un danno esorbitante per l’ambiente, per le sorgenti ma anche per le casse dell’azienda, un danno economico che stanno pagando i cittadini nella bolletta.

Le percentuali di perdita idrica comune per comune sono imbarazzanti, ma Aca Spa li mette nero su bianco. Roccamorice ha il primato di perdite con il 99,91% (si stenta a crederci!), Fara Filiorum Petri 81,90%, Torre de Passeri 78,1%, Civitaquana 73,5%, Bisenti 72,4%, Francavilla al mare 71,4% Salle 71,1% e via tutti gli altri. Montesilvano 53,4%, Pescara 53,9% Spoltore 45,4%, Silvi 66,9%. Per Chieti 74,7% (dato Istat 2018 https://www.istat.it/it/files//2020/03/Le-statistiche-Istat-sull%E2%80%99acqua.pdf, per il 2017 Aca riporta il 38,3%). Sono dati allarmanti: dal 2013 al 2017 le perdite percentuali dei comuni gestiti da Aca Spa sono passat dal 40,44% al 55,5%, 15 punti percentuali di perdite in più e libri contabili in tribunale. [I dati si riferiscono al 2017 e sono allegati alla relazione della direzione tecnica al 31/12/2018 allegata al bilancio 2018, sono gli ultimi dati disponibili sul sito Aca SPA. http://aca.pescara.it/bilancio-2018/] Con queste performance qualsiasi azienda avrebbe sostituito il proprio quadro dirigente, che in Aca è inamovibile.

La crisi dettata da Covid19 con i conseguenti aumenti nei consumi idrici delle ultime settimane aggrava un quadro già critico, infatti sono iniziate le riduzione di pressioni e le chiusure notturne nei comuni di Casalincontrada, Salle e Chieti Scalo.

Noi siamo convinti che l’Aca da Società per Azioni debba tornare Azienda Pubblica Consortile, che servano trasparenza e partecipazione popolare nel controllo e gestione. Chi ha determinato il fallimento dell’Aca negli ultimi 20 anni non può continuare a ricoprire incarichi dirigenziali”. Si legge così in una nota di Corrado Di Sante, Segretario Provinciale Partito della Rifondazione Comunista.

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