di Massimo Pasqualone
Si muove tra volti e figure il delicato percorso di Roberta Di Matteo, percorso che la giovane artista abruzzese ha reso già pieno di importanti premi e mostre.
Roberta Di Matteo vive il tempo dell’arte come tempo di attenzione all’altro, altro che si palesa nel volto, alcune volte, altre nella figura, studiata in un’ottica di frammentazione del tempo, in un tempo senza tempo, quasi che i protagonisti di queste opere fossero sospesi in un’aura metafisica, in una successione di attimi, di attesa che va, come recita una sua splendida opera, “Oltre lo sguardo” e soprattutto oltre i formalismi e gli stilemi di una società che si fa sempre più multietnica e multiculturale.
Non mancano colti riferimenti, in primis, ad una pittrice che i giovani amano tanto, Tamara De Lempicka, nata Maria Gurwil-Gòrska, che “osò” sfidare le doti seduttive del nostro indimenticato Vate e di cui Roberta Di Matteo apprezza la portata Déco.