Sui sentieri della bellezza

I cinquant’anni di poesia di Luciano Flamminio

di Massimo Pasqualone

Parlare di Luciano Flamminio vuol dire parlare della storia della poesia e della canzone dialettale abruzzese, perché Flamminio è stato tra i protagonisti di quel meraviglioso secondo tempo della cultura regionale dagli anni Settanta ad oggi.
Nasce a San Vito Chietino (CH), dove risiede tuttora con la sua famiglia. È stato dipendente della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed ha prestato il suo servizio, quale Segretario, presso gli uffici del (T.A.R.) Tribunale Amministrativo Regionale per l’Abruzzo, Sezione di Pescara.
Scrive da circa 50 anni, poesie in dialetto abruzzese, senza però disdegnare quelle in lingua italiana. È sempre stato ed è tuttora tra i più premiati poeti sia in Abruzzo sia nel resto d’Italia ed è molto conosciuto tra le comunità italiane, specialmente tra quelle abruzzesi residenti all’estero.
Ha pubblicato per la Casa Editrice “Itinerari” di Lanciano (CH) un volume di poesie in vernacolo dal titolo “Suspire e spiranze”, a settembre del 2004 per la Casa Editrice “Edilgrafital s.p.a.” di Teramo “Fiure di jnestre”, poesie in dialetto abruzzese e in lingua italiana, nel 2013 per la Editrice ATENA di Grisignano (Vicenza), libro di poesie in dialetto abruzzese e in lingua italiana dal titolo “Se i’ tinesse…”, abbinata ad una pubblicazione del CD “Cantare per passione” con sottotitolo “Tanto pe’ cantà…” , in occasione del cinquantesimo della sua passione per la poesia e il canto.
È stato ideatore e conduttore di programmi radiofonici e televisivi sugli usi e costumi del popolo abruzzese.
È stato ed è, inoltre, interprete vocale di operette dialettali abruzzesi e della tradizione teatrale italiana.
Ha inciso con la sua voce ed incide tuttora, molte canzoni del nostro folclore, ed è solista in gruppi corali. (Ha inciso 16 CD di canti abruzzesi e in lingua italiana, canti degli anni ’30, ’40 e ’50).
Collabora da oltre 50 anni con l’Associazione Culturale-Corale “Tommaso Coccione” di Poggiofiorito e con la stessa ha effettuato esibizioni in varie nazioni europee, e registrato, inoltre, diverse musicassette e CD.
Particolarmente importante è stata la registrazione (iniziativa unica in Abruzzo) del CD contenente 12 brani del grande musicista abruzzese Antonio Di Jorio di Atessa (CH), in ricorrenza del centenario della nascita e, sulla stessa base musicale ha prodotto una videocassetta dal titolo “Immagini d’Abruzzo nei canti di Antonio Di Jorio”.
Da circa un ventennio, collabora, come autore dei testi ed interprete vocale, con il Maestro Alberto Garzia (musicista abruzzese da oltre 60 anni residente in Francia) e con lo stesso e la sua omonima orchestra ha prodotto 2 CD di canzoni in dialetto abruzzese, tutte ballabili. Nel 2003 ha partecipato ad Ospedaletti (Imperia), al Concorso Nazionale della canzone dialettale, classificandosi al primo posto per la categoria solisti, con la canzone “Paese bbelle mè’” scritta da lui stesso con la musica de figlio d’arte M° Vincenzo Coccione.
Dopo ripetute tournè in Europa: Svizzera, Francia, Germania, Austria, nel 2006, dietro invito della Federazione dei Club e Associazioni Abruzzesi Greater – Toronto, è stato in Canada, per circa 10 giorni, esibendosi in diverse località, ospite della famosa emittente Radio CHIN e partecipando all’annuale e più importante manifestazione “Picnic 2006”, dove ha ottenuto un grandissimo successo personale tra i nostri corregionali.
La sue incisioni sono state: “Voce di strada” vol. 1° e 2° nel 1995 e 2007, “Sentieri dell’anima” Colori e profumi dell’amore nel 2009, “Canzoni di ogni tempo” – Tanto pe’ cantà’, nel 2013, “Cantare per passione” (melodie di ieri e di oggi), nel 2017, “ Cantenne cantenne…” (nuovi canti d’Abruzzo del ° Vincenzo Coccione), nel 2018. Tutte le pubblicazioni sono state accolte con favorevole interesse sia di critica sia di pubblico.
Nel 1981 ha ottenuto, dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini, un personale riconoscimento alla cultura. Nel 1995 il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro gli ha conferito l’onorificenza di Cavaliere “Al merito della Repubblica Italiana”.
Agli amici rivela che “con la poesia riesco a carpire il vero senso dell’esistenza e a trasmetterlo agli altri. Nelle mie poesie sono racchiuse una vita intera di emozioni, di sentimenti, di gioie e di tristezze. Il passato e il presente sono in sintonia ed in perfetta armonia perché le mie espressioni poetiche rivelano grande coerenza. L’attaccamento ai bei ricordi d’infanzia mi permette di continuare ad apprezzare le cose semplici della vita, quelle che non sono dispendiose ma che procurano la felicità duratura, quella felicità a cui credo e perché di essa coltivo le radici. La mia poesia rivela in maniera limpida e diretta la bontà d’animo, l’entusiasmo di vivere, la carica emotiva, la maturità di uomo che fin da piccolo ha fatto tesoro degli insegnamenti degli adulti per poterli rielaborare con profondità e gentilezza.
Sdrammatizzare, però, è un mio pregio. Ogni cosa appare semplice ai miei occhi. La vita, infatti, è semplice. Sono certe persone che la intossicano e la rendono, spesso, poco vivibile.
La fantasia del poeta non potrà mai esaurirsi perché cammina di pari passo con una realtà giornaliera, piena di cose nuove interessanti.”
Cinquant’anni dunque di grandi emozioni, sul sentiero della bellezza.

Related posts

La poesia al tempo del coronavirus: sei visioni e previsioni della parola

redazione

I miti di Natalia Cataldi

redazione

La poesia al tempo del coronavirus: sei visioni e previsioni della parola

redazione

Lascia un Commento

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. OK Continua a leggere

Privacy & Cookies Policy