Cronaca

La sezione Italia Nostra di Pescara sul progetto per la città storica

Pescara. “Accogliamo con favore la notizia che l’Ordine degli Architetti della provincia di Pescara invita l’Amministrazione comunale ad affrontare con un progetto complessivo per la città, l’ultima importante emersione di un tratto della cinta muraria della fortezza (tracce dei bastioni occidentali) su cui vennero posti i binari della ferrovia agli albori della città moderna.
Una passata, colpevole, insensibilità non ha consentito che indagini e ritrovamenti (che pure ci furono) venissero messi in valore negli anni settanta in occasione della posa in opera del nuovo tracciato ed anche in tempi più recenti le campagne di scavo dell’Archeoclub ed altri significativi segnali (ad esempio, durante il rifacimento di Piazza Unione) sono stati ignorati o addirittura ricoperti.
Da molto tempo la Sezione pescarese di Italia Nostra sostiene che un progetto per la Pescara sommersa non sia più rinviabile ed anzi sia fulcro per ripensare la nostra città dopo gli anni della dimenticanza e dello spreco; i nostri interventi e prese di posizione, cui meritoriamente si sono affiancati studi, convegni, pubblicazioni anche di altre Associazioni, hanno modificato la percezione del tema nell’opinione pubblica che avverte la importanza di un recupero di identità e di radici. Alla fine del 2018 il successo del nostro convegno “Riscoprire la città scomparsa”, cui anche l’Ordine degli Architetti aderì, ne è stata una conferma.
Riteniamo giusta, nell’invito degli architetti, la sottolineatura sulla qualità del progetto contemporaneo (anche attraverso concorso di architettura) come chiave per mettere in valore ritrovamenti cui va restituita leggibilità per il cittadino, capacità di riportare nell’esperienza d’uso della città il suo passato. Perciò il progetto andrà esteso a tutte le aree dove verosimilmente e sulla base degli studi disponibili insistono i resti della fortezza, senza dimenticare le testimonianze disponibili già ora nel recinto dell’attuale Questura.
Ricerca archeologica e progetto sono le due leve per restituire alla città la sua storia: dal perimetro della Piazzaforte, ai resti romani che, nell’area Rampigna o sulle golene fluviali, ci parlano di un passato ancora più remoto; qui l’area del mosaico romano (adiacente a murature bizantine e longobarde già localizzate) potrà costituire una preziosa estensione del limitrofo “Museo delle Genti d’Abruzzo”.
Unendo le forze di Associazioni, Ordini professionali, espressioni della cultura e della produzione riusciremo a portare all’ordine del giorno questo tema, in una strategia di lungo respiro e con un quadro d’insieme che si articoli nel tempo in vari progetti con le relative risorse. Anche noi confidiamo nella sensibilità del Sindaco, della Giunta e del Consiglio Comunale perché vogliano raccogliere questo invito e dare un segnale di discontinuità rispetto al colpevole oblio degli ultimi decenni e li invitiamo a procedere in questa direzione tenendo aperto un piano costante di comunicazione e partecipazione con il mondo degli studi e dell’Associazionismo culturale”. Si legge così in una nota di Massimo Palladini, presidente della Sezione “L. Gorgoni” Italia Nostra-Pescara.

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