Lanciano. Giovedì 18 maggio si svolgerà l’Assemblea Generale ANIFA, oltre all’adempimento statutario quest’anno si è deciso di utilizzare l’appuntamento anche per dare alla categoria un’occasione di riflessione comune. L’invito a partecipare è stato esteso anche ai non associati. Il comparto funebre sia regionale che nazionale presenta criticità alle quali apparentemente nessuno vuole dare risposta.
L’ANIFA ovviamente non accetta questo stato di cose, l’ANIFA non accetta per esempio che:
1) Il caso “Teramo” venga fatto passare come la normalità e non invece come un cancro capace di annientare la libera concorrenza di un intero comparto economico;
2) Nessuno si mobiliti per ostacolare una politica amministrativa scellerata che regala la costruzione e gestione dei cimiteri a incomprensibili Project Financing. Perché un’amministrazione pubblica rinuncia ad un’attività tanto remunerativa a rischio zero come quella della costruzione e vendita loculi? Perché un’amministrazione pubblica decide di abbandonare la cittadinanza dolente a mercati monopolistici senza scrupoli?
3) Normative nazionali o regionali vengano utilizzate non per tutelare interessi di carattere generale ma vengano asservite ad interessi particolari di gruppi ristretti di soggetti, è eclatante il caso “Napoli”, l’ANIFA però non è rimasta a guardare;
4) Ancora non sia nata una legge che disciplini la figura professionale dell’Imprenditore Funebre e ne ratifichi la natura artigiana, che ancora non riconosca la specialità della “famiglia dolente” e i suoi diritti. La tutela dei diritti dei “cittadini dolenti” non può non passare per la tutela dell’imprenditoria funebre artigiana.
Siamo convinti della necessità che la categoria almeno per alcuni tratti debba trovare la forza di camminare unita, affinchè ciò accada è necessario che qualcuno indichi una strada su cui convergere i destini, all’assemblea del 18 maggio noi ci proveremo.
