Politica

Coronavirus, erogati dal Comune di Fossacesia 43 mila euro di buoni spesa

Fossacesia. Un servizio prezioso, portato avanti dal settore Politiche Sociali del Comune di Fossacesia nel pieno dell’emergenza sanitaria e nella consapevolezza di quanto fosse indispensabile far fronte alla crescente richiesta di generi di prima necessità delle famiglie più bisognose. Sono le cifre, d’altro canto, a descrivere il lavoro svolto dagli uffici competenti tra marzo e maggio scorsi per rispondere adeguatamente e con celerità alla distribuzione dei buoni spesa in favore delle fasce più fragili della popolazione. Il Comune ha pubblicato due avvisi per la distribuzione dei ticket per acquistare generi di prima necessità. Il primo, il 3 aprile nel quale sono stati distribuiti 1540 buoni spesa per un esborso di 15.480,00 euro. Le domande presentate allo sportello predisposto dal settore Politiche Sociali del Comune, sono state 70 e di queste ne sono state accolte 56, quelle respinte 14. Il secondo avviso, l’8 maggio, ha visto una spesa di 27.520,00 euro, con 2752 buoni distribuiti. Le richieste inoltrate sono state 119, le ammesse 110, 9 quelle respinte. “E’ bene precisare che individuare criteri e beneficiari e, contestualmente, organizzare la distribuzione – ha dichiarato il Sindaco Enrico Di Giuseppantonio – erano operazioni non semplici che non potevano essere svolte in poche ore. Abbiamo approvato un regolamento, assieme ad altri comuni della zona, che ci ha permesso di garantire sostegno alle persone più deboli ed in seria difficoltà.bisognose. L’ufficio Servizi Sociali, non si è fatto trovare impreparato ed ha operato con grande sensibilità e professionalità”. Restano disponibili circa 7000 euro che, attenendosi alle disposizione dell’ordinanza del Governo del 29 marzo scorso, saranno utilizzati per l’acquisto di generi alimentari che saranno gestisti da associazioni del Terzo Settore. “E’ stato prodotto un grande sforzo dal settore comunale dei Servizi Sociali – ha precisato l’Assessore Maria Angela Galante -. Si è trattato di fare per ogni singola richiesta le giuste valutazioni sia anagrafiche, con la verifica dei componenti dei nuclei familiari e dei minori che eventualmente ne fanno parte, sia attraverso le banche dati a nostra disposizione, in modo da garantire che questi contributi andassero a chi ne aveva necessità. Questo ha richiesto una doverosa tempistica per comprendere le varie situazioni che sono pervenute e credo che aver soddisfatto tutte le situazioni principali sia stato un ottimo risultato”.

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