Politica

Pescara, Rapposelli (Fratelli d’Italia) su Commissione per Città Mercato e via Regina Elena

Pescara. “Chiusura al traffico del primo tratto di via Regina Elena nel fine settimana per consentire ai ristoratori presenti di posizionare i propri tavolini in strada per la ristorazione all’aperto e riportare luce in una via elegante, centrale, che oggi rischia la desertificazione. È la proposta arrivata oggi in Commissione Attività Produttive dagli operatori della ristorazione e dalle Associazioni di categoria, una proposta concreta che abbiamo condiviso e non solo: personalmente vado oltre e a questo punto propongo di lanciare il brand ‘Pescara – Città Mercato’, aprendo tutto il territorio, a partire dal centro, a tutti gli operatori commerciali, permettendo non solo a bar e ristoranti, ma anche ai punti vendita di abbigliamento di aprire le proprie porte, di esporre all’esterno la propria merce, di trasformare le nostre vie in un vero centro commerciale naturale a cielo aperto. Ora raccoglieremo tale istanze, le faremo nostre e le presenteremo con tempestività agli assessori alla Mobilità Albore Mascia e al Commercio Cremonese affinchè siano tradotte in atti formali”. Lo ha annunciato il Presidente della Commissione Commercio-Attività Produttive Fabrizio Rapposelli all’esito della seduta odierna della Commissione che ha visto la partecipazione anche di Massimiliano Pisani in rappresentanza della Confartigianato e Carmine Salce della Cna.
“Dalle due Associazioni – ha spiegato il Presidente Rapposelli – è arrivato un vero e proprio grido d’allarme circa il futuro commerciale di via Regina Elena, una via storica per la ristorazione, dove le prime attività, alcune delle quali ancora operative, hanno aperto i battenti addirittura nel 1947, o nel 1956 come nel caso della storica pizzeria Maruzzella, altre negli anni ’70. In comune tutti gli esercizi presenti avevano l’amore per l’eleganza, per la qualità, per la bellezza e grazie al loro contributo e anche al loro lavoro via Regina Elena è sempre stata, appunto, una strada elegante, quella della ristorazione chic, senza grandi affollamenti o assembramenti, con le relative problematiche, ma piuttosto prediligendo una clientela affezionata, spesso residente, familiare. E indiscutibilmente i nomi che per anni hanno cucinato, per i pescaresi e non, lungo quell’asse viario sono anche coloro che hanno contribuito a scrivere capitoli importanti della storia stessa della Pescara del boom economico, dello sviluppo. Oggi, come hanno riferito i rappresentanti di categoria, tutto questo rischia di scomparire: da un lato la crisi generale e gli affitti troppo alti, dall’altra l’emergenza Covid-19, che per molti ha rappresentato il colpo finale, hanno fatto crollare il fatturato della zona del 70-75 per cento. A oggi sono solo 5 le attività sopravvissute che hanno coraggiosamente rialzato le serrande, ma con le pesanti limitazioni imposte dalle misure anti-coronavirus. Questo significa che quei ristoranti che in situazione di pre-Covid disponevano di 80-100 posti a sedere, oggi possono a malapena ospitare 30 posti a sedere e quelli che hanno riaperto a oggi stanno vivacchiando con 8 posti a sedere ogni sera, perché è sempre più difficile garantire il rispetto delle distanze nei locali al chiuso. In realtà questa difficoltà l’amministrazione comunale l’aveva anche immaginata, tant’è che Pescara è stata tra le prime città italiane a sospendere la Cosap e a prevedere la possibilità per tutti gli esercizi di posizionare sedie e tavoli all’esterno delle proprie attività, sul marciapiede, senza oneri aggiuntivi, al fine di superare l’attuale fase di emergenza economica determinata dal Covid. Peccato che però tale possibilità sia a oggi preclusa agli operatori di via Regina Elena dove i recenti lavori di riqualificazione, con la realizzazione anche di grandi aiuole, avrebbero creato ostacoli all’eventuale sistemazione dei tavoli. Di qui l’unica soluzione al momento percorribile prospettata da Pisani: poter chiudere al traffico veicolare il primo tratto di via Regina Elena, compreso tra l’incrocio con piazza Salotto e via Mazzini, nelle sere del venerdì, sabato e domenica, per permettere ai pochi ristoratori rimasti di occupare la strada con i propri tavoli e sedie, in modo da incrementare il numero dei posti a sedere disponibile, probabilmente restituendo anche fiducia a chi per ora ha deciso di non riaprire e incentivare l’economia della zona. Soprattutto significherebbe riportare luce in via Regina Elena, riportare i cittadini, il passeggio, il chiacchiericcio ordinato, l’eleganza e scongiurare il rischio che altre vetrine buie spengano un’altra strada della città. Ovviamente – ha aggiunto il Presidente Rapposelli – ci rendiamo conto che la proposta ha il suo impatto sul territorio, specie sul fronte della circolazione: via Regina Elena è la prosecuzione verso nord di via Carducci, ovvero una valvola di sfogo importante alternativa alla riviera. Ma è anche vero che, limitare la chiusura a sole tre sere a settimana, in piena estate, quando il passeggio prevale sul traffico veicolare, è una soluzione che la Commissione ha già giudicato fattibile e che intendiamo fare nostra sottoponendola subito agli assessori competenti per passare dalle parole ai fatti, con delibere e ordinanze. Non solo: come capogruppo di Fratelli d’Italia vado oltre – ha ancora detto il Presidente Rapposelli -, perché la Fase II dell’emergenza Covid e la crisi economica che stiamo vivendo ci impongono scelte coraggiose. Per questo propongo che da subito Pescara diventi ‘Città Mercato’: ovvero si consenta a tutti i commercianti, dai ristoratori ai titolari di punti vendita di abbigliamento, di poter lavorare anche all’esterno delle proprie attività, esponendo stand sul marciapiede, inventando soluzioni anche esteticamente valide per promuovere Pescara e il suo commercio, senza alcun costo. Ritengo che tale misura sia sicuramente utile per riportare la vitalità nelle nostre vie commerciali, non obbligando il potenziale cliente a entrare in un negozio, di sera, in estate, ma permettendogli di visionare la merce mentre passeggia, di vedere una città economicamente vivace e colorata, ovviamente senza trasformare le nostre vie in un bazar, ma sono convinto che l’esperienza, la professionalità e il buon gusto dei nostri commercianti sapranno mettere in piedi un progetto qualitativamente straordinario per la nostra estate”.

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