Politica

Stop da lunedì al treno Sulmona-Pescara delle 20.17. Blasioli: “Intervenga la Regione a tutela dei pendolari”

Pescara. “Il nuovo orario ferroviario in vigore da lunedì 15 giugno penalizza i tanti pendolari del treno Sulmona Pescara delle 20.17, è necessario che la Regione intervenga per non privare la tratta di questo importante collegamento di ritorno dalla valle Peligna alla Val Pescara e al capoluogo adriatico”, così il consigliere regionale PD Antonio Balsioli.

“Una scelta non condivisa quella di sopprimere quel treno, utilizzato da un numero consistente di lavoratori del comprensorio peligno e pescarese, soprattutto del commercio, che chiudendo alle 20 le attività, riuscivano ad arrivare in stazione alle 20.17 – illustra Blasioli – Passeggeri costretti ora o a organizzarsi in auto o bus, in alcuni casi con difficoltà di orari e logistica, perché dovranno aspettare oltre un’ora se sceglieranno il treno successivo, quello delle 21.44, rimasto, nonostante il carico di passeggeri sia inferiore rispetto al precedente, ci riferiscono i diretti interessati. La protesta sta montando per ora su Facebook, dove la novità della soppressione viene raccontata da uno dei fruitori e condivisa da tantissimi altri, sottolineando il fatto che la si evince dagli orari che da lunedì in poi non contempleranno più il treno Frecciarossa 12106 e che tale scelta non penalizza solo gli interessati, ma anche le aree interne, che vengono così private di un servizio utile e frequentato fino a prima della pandemia.

Una scelta che pare sia stata imposta dalla rimodulazione delle corse in ottemperanza all’ordinanza regionale che dal 31 maggio in poi chiede il progressivo ripristino del cento per cento del traffico ferroviario, superata l’emergenza. Ma nulla sappiamo sui criteri che hanno adottato per andare addirittura anche oltre gli orari precedenti e tagliare proprio quella corsa, criteri che penalizzeranno i passeggeri che usufruivano di quel collegamento e che da lunedì dovranno arrangiarsi in macchina o bus, probabilmente anche per l’andata, vista l’impossibilità del ritorno.

E’ importante che la Regione intervenga per trovare una soluzione a tutela dei diritti di tutti, soprattutto quelli dei pendolari, che avendo a disposizione quella corsa, torneranno ad utilizzarla a pieno regime, facendo di nuovo crescere anche i numeri di supporto.

Il Presidente o l’esecutivo contattino Trenitalia e sostengano le ragioni dell’utenza, che sarà ben felice di continuare sulla via della sostenibilità e che non può essere lasciata a piedi”.

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