Cronaca

Caritas, Flash report-emergenza Covid-19

Il dossier Caritas rivela con i numeri la fragilità del territorio e l’emergenza socio-economica generata dall’emergenza sanitaria

Pescara. 29.308 pasti distribuiti dalle mense, il 41,5% in più rispetto allo stesso periodo del 2019 e 457 famiglie assistite dagli Empori della Solidarietà di Pescara e Montesilvano, ovvero il 33% in più rispetto all’intero anno 2019. Questi alcuni numeri del “Flash report – Emergenza Covid-19, il dossier della Caritas diocesana di Pescara-Penne nel tempo di emergenza tra il 15 marzo e il 31 maggio 2020.

«L’aumento dei pasti distribuiti e delle famiglie che ci hanno chiesto aiuto – commenta don Marco Pagniello, direttore della Caritas diocesana di Pescara-Penne – testimonia in maniera netta quanto l’emergenza sanitaria si sia presto sdoppiata in emergenza socio-economica, evidenziando ancor di più le fragilità del nostro territorio, ma anche, ebbene ricordare, la grande generosità della cittadinanza e delle tante aziende che non hanno fatto mai mancare la propria solidarietà e il loro aiuto».

La carità, dunque, non è andata in quarantena in questi mesi difficili, anzi, a fronte dell’emergenza sanitaria dovuta al covid-19 ha visto intensificare la propria azione, rimodulando servizi e risorse. All’interno del Report è possibile constatare il lavoro della Chiesa locale in questo tempo, come il villaggio di emergenza allestito per far fronte alla necessità di ospitare persone senza dimora e offrire un luogo sicuro per i giorni del lockdown, il contributo fondamentale dei volontari e delle parrocchie, le testimonianze dei protagonisti e altro ancora.

«Sin dall’inizio, la Caritas si è attivata non solo per rispondere all’emergenza nel presente – continua don Marco – ma anche con uno sguardo importante alle fasi successive, per agire in favore di coloro che faranno più fatica a ripartire nei giorni a venire con il “Salvadanaio della Solidarietà”», un fondo, a cui ognuno può contribuire, per aiutare famiglie, piccoli imprenditori e lavoratori che avranno più difficoltà ad affrancarsi dalla crisi.

«Ora inizia la fase in cui tutti, oltre le paure e le incertezze – conclude Pagniello – dobbiamo guardare avanti, con la consapevolezza che l’emergenza non è finita, ma con la speranza di poter ripartire con gli strumenti giusti, affinché nessuno resti indietro».

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