Politica

Pescara, Gruppo Lega su ‘caso’ orari estivi attività

Pescara. “Nessun coprifuoco estivo su Pescara, ma piuttosto solo una differenziazione degli orari di attività nelle varie zone della città che tenga conto di tre fattori: la tipologia dei locali; il carico antropico; e il rispetto delle norme sull’inquinamento acustico che esistono. È questo il principio che oggi la Lega propone di applicare per individuare la disciplina più opportuna per l’estate 2020. La particolare morfologia e la tipicità della città oggi ci lasciano immaginare di poter prendere un aperitivo sino a mezzanotte in piazza Muzii, e poi, magari, spostarci sulla riviera per l’intrattenimento musicale notturno, favorendo, dunque, anche una mobilità dell’utenza sul territorio e creando sinergia e coordinamento tra tutte le attività esistenti, senza penalizzare alcuno, ma difendendo il valore della civile convivenza che è possibile”. A dirlo sono il Capogruppo Vincenzo D’Incecco, il Presidente del Consiglio Marcello Antonelli, il vicesindaco Gianni Santilli, gli assessori Patrizia Martelli e Adelchi Sulpizio, e l’intero Gruppo consiliare della Lega, in un documento congiunto esprimendo la posizione del partito sulla querelle inerente l’allungamento o meno degli orari dell’intrattenimento serale per i mesi di luglio e agosto.
“La riflessione è aperta e ci stiamo confrontando con il resto della maggioranza su punti di vista differenti e molteplici con l’obiettivo di fare tutti la scelta più giusta e opportuna – ha detto il Gruppo della Lega -. Il punto di partenza è che da parte della Lega non c’è alcuna volontà o intenzione di fermare o di chiudere la città, ma da sempre noi siamo per la diversificazione degli orari di attività che tenga conto delle specificità delle diverse zone di Pescara. Dobbiamo tener conto delle diverse attività alle quali ci rivolgiamo con la nostra ordinanza, locali che ovviamente hanno esigenze e necessità differenti, pensiamo ad esempio a chi fa musica o discoteca e che deve necessariamente lavorare in orari diversi da chi fa solo ristorazione. Poi dobbiamo diversificare gli orari sulla base del carico antropico esistente nelle varie zone, pensando a chi vuole passare qualche ora di svago, ma anche a chi abita nei vari quartieri. Infine il rispetto delle norme sull’inquinamento acustico che per noi è inderogabile. Siamo consapevoli che di notte è molto difficile garantire un controllo capillare del territorio, specie nelle zone dove c’è un’elevata densità abitativa e il Comune da solo non è nelle condizioni di garantire il monitoraggio di ogni aspetto. Non solo: la diversificazione deve anche tener conto della differenza tra quei ristoranti che svolgono il proprio core business al chiuso, dunque all’interno di uno spazio in cui pagano affitto e utenze, e che probabilmente dispongono anche di una superficie adeguata a ospitare eventi molteplici, e invece quelle attività che svolgono la maggior parte del proprio business all’esterno, sul suolo pubblico che, in quanto tale, pone delle condizioni e opportunità diverse. In altre parole dev’esserci una differenza tra chi lavora in un locale di 150metri quadrati disponendo di spazi adeguati al chiuso, e chi invece ha un locale al chiuso di 20 metri quadrati e poi delocalizza il proprio business su 150 metri quadrati esterni di suolo pubblico. Detto questo – ha ancora puntualizzato il Gruppo della Lega – è evidente che anche il nostro partito vede in modo favorevole l’ampliamento degli orari di lavoro, che però riguardi, in modo prioritario, le zone prettamente oggetto di frequentazione turistica nei mesi estivi, come le riviere o gli spazi in cui si fa ristorazione, fatte salve le zone oggetto di attenzione perché hanno un carico antropico elevato e in questo caso non è possibile derogare alle norme che devono tutelare anche chi vi abita. Piuttosto ripensiamo, con le Associazioni di categoria e con gli stessi titolari delle attività, a una strategia comune che consenta a tutti di lavorare bene nei due mesi clou dell’estate, differenziando anche gli orari in modo da favorire la mobilità dell’utenza, per cui la serata può cominciare con l’aperitivo in un quartiere e con la musica e il ballo in un’altra zona. Operazione che deve necessariamente essere affiancata dall’attenzione generale sulla somministrazione delle bevande alcoliche, che passa attraverso la sinergia tra le Forze dell’Ordine, l’installazione imminente di telecamere efficienti e il turno notturno della Polizia municipale. Dunque nessun coprifuoco, ma rispetto delle regole e della zonizzazione della città, un principio che peraltro il nostro assessore delegato alla Sicurezza Adelchi Sulpizio porterà avanti al fine di favorire la civile convivenza tra le diverse anime della città”.

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