Cronaca

“Pescara sta riscoprendo il suo passato che va conosciuto, salvaguardato e valorizzato”

Pescara. “Per troppi anni la città di Pescara ha ignorato e distrutto sistematicamente tutte le più importanti tracce del proprio passato che pur erano presenti in gran parte del territorio comunale. Recentemente, però, l’opinione pubblica sta dimostrando un sempre più forte e crescente interesse al recupero della propria storia e della documentazione tangibile del proprio passato, accogliendo con grande entusiasmo le notizie degli importanti ritrovamenti di un tratto della piazzaforte cinquecentesca emersi durante i lavori lungo la linea ferroviaria, e dei reperti emersi grazie alla campagna di sondaggi nell’area del campo Rampigna. In quest’ultima, oltre ad altre tratte delle antiche mura, ricompaiono inumazioni delle varie epoche, frammenti ceramici, indizi di antiche fabbriche e commerci che hanno portato all’attenzione dell’opinione pubblica brani della città nascosta che, subito al di sotto del piano di vita quotidiana, conserva le tracce della nostra storia millenaria. Gli studiosi ci avevano indicato in ricerche e pubblicazioni la densità della stratificazione e della complessità di un sito, colonizzato molti secoli prima di Cristo, che nelle varie forme del tempo si è continuamente ricostruito sul suo ruolo di snodo dei traffici e delle relazioni tra i popoli; ora le testimonianze di questo passato riemergono e meritano di essere riportate alla conoscenza ed all’esperienza dei cittadini. Le sezioni pescaresi di Italia Nostra e dell’Archeoclub, con l’Associazione “Pescara Tutela-selfie” seguono da sempre la evoluzione di queste ricerche ed oggi si costituiscono in comitato, aperto a chi (associazioni o personalità) voglia aderire, per affiancare, stimolare, sostenere con il proprio contributo di mobilitazione e conoscenza le Istituzioni preposte: Comune, Regione, Soprintendenza, Università. Obiettivo primario del comitato (che chiameremo “Comitato Rampigna”) è che l’insieme dei ritrovamenti e delle conoscenze disponibili confluisca in un progetto unitario esteso a tutta l’area a Nord del fiume ed interessata dalle vestigia storiche, dalla fortezza alla città romana ed oltre; una grande area affacciata sul fiume Pescara, restituita alla città e nella quale possa svilupparsi un grande progetto di ricerca archeologica e multidisciplinare di rilevanza internazionale, da articolare nel tempo e che diventi esso stesso fattore di attrazione per un turismo qualificato e motivo di interesse per i ricercatori, coinvolgendo i giovani delle nostre Università. L’archeologia può restituirci tanto: oltre alle antiche mura, studieranno gli antropologi sui ritrovamenti umani, gli storici dell’alimentazione e dei mutamenti climatici, i geologi, gli studiosi delle relazioni tra le sponde dell’Adriatico. Questo ambizioso programma trova la sua cornice nel parco sul fiume che proponiamo. In esso la pratica sportiva amatoriale sarà compatibile; tuttavia sollecitiamo l’Amministrazione comunale ad attivarsi fin da ora, con mezzi propri e coinvolgendo la Regione ed il CONI, per assicurare lo svolgimento dei campionati dilettantistici nelle altre strutture disponibili, perché questo programma non sia (né potrebbe esserlo, essendo sport e cultura intimamente connessi) d’intralcio all’attività sportiva. Sarà necessario reperire le risorse ed a questo servirà anche la convergente consapevolezza della grande portata di questa occasione per la città; per la quale faremo appello anche ai principali protagonisti del sistema economico locale e nazionale. Su questi argomenti e per meglio conoscere lo stato di avanzamento dei lavori il Comitato “Rampigna” chiederà un incontro con il Sindaco Carlo Masci, di cui, fino ad ora, si sono apprezzate dichiarazioni e posizioni”. Si legge così in una nota di Italia Nostra Pescara, Pescara Tutela-selfie e Archeoclub d’Italia.

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