Politica

M5S: “Il voto della destra decreta in aula che a Pescara esiste un commercio di serie A ed uno di serie B”

Bocciata da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e civiche la mozione M5S per le occupazioni di suolo pubblico gratuite anche agli esercizi di vicinato. Per la destra solo bar e ristoranti hanno diritto a lavorare di più, le altre categorie merceologiche non contano

Pescara. Respinta da tutta la maggioranza di centrodestra la mozione del M5S che chiedeva all’amministrazione la possibilità di estendere occupazioni di suolo pubblico gratuite, concesse a bar e ristoranti, anche ai negozi al dettaglio di categorie merceologiche diverse dal food and beverage, fino al 31 ottobre prossimo.

“Siamo molto sorpresi da questo atteggiamento incomprensibile da parte del centrodestra. L’aver negato ai negozianti di occupare gratuitamente lo spazio antistante le loro vetrine con piccole gondole ed articoli esposti in vendita all’esterno delle attività, non trova altra giustificazione se non quella che per il centrodestra esistono commercianti di serie A – quelli titolari di attività di bar e ristorazione e di pubblici esercizi – e commercianti di serie B – coloro che per fare solo degli esempi vendono abbigliamento, scarpe, borse, accessori, casalinghi ecc. Crediamo fermamente che garantire a tutti di poter usufruire delle stesse possibilità, rappresenti un segnale importante di sostegno a tutto il comparto commerciale, ed ampliare temporaneamente lo spazio espositivo e favorire le possibilità di vendita, soprattutto in un momento così difficile, doveva essere una misura non solo da condividere in toto ma da far partire al più presto.” – commenta il consigliere comunale M5S Giampiero Lettere.

Lo spazio da richiedere gratuitamente è quello prospiciente i negozi, che viene di fatto occupato, dopo la chiusura degli stessi, dai pubblici esercizi nelle vicinanze, ovvero bar e ristoranti che, per recente ordinanza comunale, hanno avuto la possibilità di raddoppiare gli spazi per tavoli e sedie. E gli spazi che vengono occupati, di fatto, sono proprio le pertinenze di quei negozi di vicinato che non vendono cibo o bevande, e che è stato sancito col voto in aula del centrodestra che non hanno gli stessi diritti né le stesse possibilità degli altri.

“Per la sicurezza dal contagio da Covid-19, ci sono pesanti limitazioni rispetto al numero di clienti che possono accedere contemporaneamente nei negozi, ad esempio in un locale di 40mq può accedere un cliente alla volta” – prosegue la capogruppo M5S Erika Alessandrini – “e consentire di ampliare anche se in minima parte la possibilità di esporre i propri prodotti anche all’esterno del locale avrebbe certamente dato chance maggiori di attrazione della clientela e di vendita. Ma è evidente che a questa maggioranza interessa solo la categoria dei pubblici esercizi, ovvero bar ristoranti e birrerie a cui tutto sembra concesso, dal raddoppio delle occupazioni di suolo pubblico alla gratuità dello stesso, fino alle estensioni degli orari di apertura, ignorando la dovuta parità di trattamento con la categoria di commercio cittadino costituito dalle attività di vicinato come negozi di abbigliamento, scarpe ed accessori che hanno davvero fatto la storia di Pescara e che ora sono completamente calpestati nei loro diritti. Lo spazio pubblico, per Masci e compagni, è per molti, ma non per tutti”.

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