Cronaca

Chieti, ancora tagli a piazzale Marconi: “Pessima la gestione del verde dell’amministrazione uscente”

Il WWF: “Si ripiantino alberi al posto di quelli abbattuti e si rispetti la legge 10/2013”. Un appello ai candidati sindaco perché dopo le elezioni si cambi radicalmente strategia

Chieti. Proteste questa mattina da piazzale Marconi per l’ennesimo intervento, senza alcun preavviso, a danno del verde urbano cittadino: operai sono al lavoro per tagliare altri dei grandi pini che ombreggiano da decenni uno dei pochi luoghi di ritrovo dei quartieri vallivi della città. La motivazione è quella consueta: alberi in cattive condizioni, e quindi pericolanti. Si dimentica di dire che quelle piante potrebbero essere state danneggiate dall’incuria, sin da quando venne risistemata la piazza: ci fu infatti già allora, com’è quasi nella prassi dei lavori pubblici cittadini, scarsa attenzione nei confronti del verde. Inevitabile conseguenza un lento ma inesorabile peggioramento delle condizioni degli alberi. Ci sarebbe però una soluzione: provvedere alla sostituzione delle essenze che si è costretti a sacrificare con piante nuove, scelte tra le specie autoctone e preferibilmente tra quelle più efficaci nel contrastare l’inquinamento dell’aria. A piazzale Marconi invece non tutti i pini tagliati negli anni scorsi sono stati sostituiti, a dimostrazione della scarsa attenzione che l’amministrazione uscente (e non solo l’ultima) ha dedicato al verde pubblico.

Ci appelliamo allora ai candidati sindaco perché chi sarà eletto metta in atto un radicale cambiamento nella gestione dei parchi pubblici, dei viali e delle aree verdi cittadine ponendosi il concreto obiettivo di ribaltare la classifica recentemente diffusa dalla Coldiretti che vede Chieti all’ultimo posto tra i capoluoghi di provincia abruzzesi con appena 6,7 metri quadrati di verde per abitante, a fronte dei 38,3 mq di Pescara, prima in graduatoria.

Cambiare questo stato di cose è necessario, per migliorare la qualità della vita in città e per contribuire a contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici. Ed è semplice: si può cominciare tenendo conto del verde negli interventi di riqualificazione cittadina, dimenticando il pessimo esempio di chi, per dirne una, ha modificato a lavori già in corso il progetto di piazza Matteotti cancellando del tutto le poche aiuole inizialmente previste. Si dovrà infine rispettare in pieno la legge nazionale 10/2013, a Chieti largamente disattesa, che prevede per tutti i comuni sopra i 15mila abitanti la creazione di un catasto degli alberi, la piantumazione di un nuovo albero per ogni bambino nato o adottato (con comunicazione ai genitori) e la realizzazione a fine mandato di un bilancio che dimostri l’impatto dell’amministrazione sul verde pubblico. Un bilancio che, semmai qualcuno volesse davvero realizzarlo, per la Giunta uscente sarebbe quasi certamente di segno negativo: vanno infatti conteggiati, tra l’altro, il numero di alberi piantumati e di quelli abbattuti.

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