Politica

Blasioli su porto: “I progetti di Pescara e Ortona mai inviati al Ministero, ennesima figuraccia della Regione di centrodestra”

Pescara. “Due notizie in questi giorni tanto inorgogliscono il governo regionale di centrodestra e riguardano il porto di Pescara ma in realtà sono fumo negli occhi per nascondere particolari scomodi e imbarazzanti sull’operato del governo regionale”, annuncia il consigliere regionale PD Antonio Blasioli che incalza: “Il sindaco Masci e il presidente del Consiglio regionale Sospiri si sono dilungati nei ringraziamenti al Governo regionale per l’acquisizione di nuovi fondi e per la gara che da oggi vedremo pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, ma in realtà, leggendo il decreto e l’atto che l’accompagna viene fuori un’altra storia: la Regione e l’Autorità portuale non hanno mandato in tempo le schede progettuali del Porto di Pescara e di Ortona e questo ha finito per far ricomprendere le due importanti opere abruzzesi nell’allegato 4 del decreto ministeriale che prevedeva interventi e risorse”.

Fino ad oggi sono stati finanziati infatti solo 794 milioni ricompresi nell’allegato 2 della misura e poi occorrerà procedere con i porti ricompresi nell’allegato 3 per 112 milioni. “Pescara e Ortona, con Gioia Tauro dovranno attendere ancora dei mesi per avere i fondi, perché la finanziabilità verrà discussa con il Ministero Infrastrutture e Trasporti entro fine anno, dopo l’esame delle schede progettuali – spiega il consigliere – Succede perché progetti tanto importanti e strategici per il territorio e l’economia, sono stati incredibilmente dimenticati e inviato in ritardo. Non si tratta di una versione della realtà raccontata dalla minoranza, come in modo colorito questa maggioranza afferma ogni volta che viene colta in fallo: è una verità ben documentata negli atti governativi. A confermarlo, infatti, è proprio lo schema di decreto approvato dalla Conferenza Unificata il 6 agosto. Per quel che riguarda invece la pubblicazione della gara parliamo ancora di lavori per un importo inferiore a 6 milioni, “spiccioli” rispetto alle poste maggiori e che riguardano il solo completamento del pennello di foce e la scogliera di radicamento, ben poca cosa rispetto ai fondi lasciati a disposizione dal centrosinistra per la portualità pescarese.

Pensare che qualche giorno fa il Presidente del Consiglio regionale Sospiri parlava di “Una vera conquista politica e amministrativa” riferendosi ai 21.200.000,00 per il porto di Pescara, attribuendosi il merito di quelle poste. Sono queste le bugie che il centrodestra racconta agli abruzzesi. La realtà è però un’altra.

A chiarire ancor meglio la vicenda è la scheda di sintesi allegata al decreto che enuncia tutte le schede progettuali arrivate entro la data del 08 maggio 2020 – illustra Blasioli carte alla mano – ci sono 23 interventi portuali dalla Liguria alla Sicilia, ma l’Abruzzo non compariva in quell’elenco. La notizia arriva direttamente dai vertici della Conferenza Stato-Regioni che ha spiegato che Pescara e il porto di Ortona non figuravano nelle richieste delle varie Autorità portuali al Ministero pari a 906 milioni, perché i progetti non erano stati mai inviati. Di questa prima richiesta finanziaria solo 794 milioni hanno trovato soddisfazione, rinviando i restanti 112 a successivi decreti. I nostri progetti sono oggi invece ricompresi solo nell’”allegato 4”, che ha mera valenza programmatoria e prevede solo tre interventi: il Porto di Pescara per 21.200.000 euro, il porto di Ortona per 6.000.000 e quello di Gioia Tauro. Le schede progettuali che Regione e Autorità portuale non hanno inviato per tempo (8 maggio 2020) sono ancora sottoposte a valutazione e se la supereranno saranno finanziate con eventuali residui o con nuovi finanziamenti, previo nuovo esame del Mit. Lo dice espressamente il decreto e l’allegato 4. Per cui per ora quel decreto ha solo una funzione programmatoria e non c’è ancora nulla di certo, neanche sui tempi del finanziamento.

Ma qui abbiamo visto presentazioni, esultanze, intestazioni di meriti, solo che per pensare alla propaganda nessuno aveva controllato che effettivamente il Ministero avesse i progetti nella priorità degli interventi. Né se l’Autorità portuale li avesse mandati. Nessuno: né la Regione, né il Comune di Pescara, che da decenni attende questa infrastruttura. Niente.

Nonostante tutto ciò la propaganda si riaccende per la pubblicazione della gara dell’Arap avvenuta oggi (venerdì 21): certo riguarda il bando della progettazione esecutiva e lavori, ma anche qui dobbiamo ricordare ai seguaci di “Marsilio-Lucignolo” che parliamo di un piccolo appalto di soli 5.889.000 euro, che attinge ancora una volta i fondi da quei 32 milioni stanziati dal Governo D’Alfonso per il porto di Pescara e che sono gli stessi fondi che il centrodestra ha più volte tacciato di non esistere quelli che arrivano a gara per il solo completamento del pennello di foce e la scogliera di radicamento, che seguirà il tracciato della barriera di soffolta già realizzata, ma ad oggi non ancora collaudata e questo potrebbe essere un ulteriore problema nella progettazione. Siamo ancora a caro amico, con progetti e fondi pronti da tempo, per cui invitiamo il Governo regionale a pensare ai due porti abruzzesi come priorità dell’azione amministrativa”.

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