Politica

Foschi (Lega) su seduta Commissione su situazione Eliporto di Pescara

Pescara. “La gestione del parcheggio dell’Eliporto di Pescara è passata definitivamente dalla Asl al Comune, ma l’Elisuperficie continua a essere chiusa, ai danni degli eventuali pazienti politraumatizzati. È il paradosso della struttura annessa all’Ospedale civile di Pescara, diretta per vent’anni dalla Asl che, nel frattempo, nonostante una sentenza del Consiglio di Stato del 4 giugno 2019, continua a non versare al Comune l’indennizzo dovuto di 452mila euro per i canoni mai pagati dal 2000 a oggi. Una situazione di impasse che va assolutamente sbloccata, sia attraverso la riattivazione della piattaforma per l’elisoccorso che attraverso la chiusura della questione economico-finanziaria, chiedendo un incontro ai vertici della Asl, nel frattempo cambiati con l’arrivo del nuovo manager poche settimane fa, al fine di fissare passi e procedure da attivare”. Lo ha detto il Presidente della Commissione Mobilità e Sicurezza Armando Foschi ufficializzando l’esito della seduta odierna alla presenza dell’avvocato Manzo del Comune e di Giovanni Cozzi, responsabile della Pescara Multiservice.
“Esattamente un anno fa, proprio in Commissione, abbiamo lanciato la nostra denuncia circa le condizioni di degrado in cui versava l’eliporto di Pescara, di fatto fermo da tre anni, ovvero da quando, in seguito all’ultimo appalto svolto dalla Asl per affidare il servizio di elisoccorso, la gara è stata aggiudicata a una ditta che però dispone di mezzi troppo pesanti rispetto alla capacità strutturale della piattaforma – ha ricordato il Presidente Foschi -. E da quel giorno il servizio di elisoccorso di fatto è stato delocalizzato all’aeroporto di Pescara dove arrivano i politraumatizzati che poi vengono trasferiti in ospedale attraverso un’autoambulanza, con tutti i rischi connessi e anche i ritardi che spesso, purtroppo, possono decidere sulla salvezza o meno di un paziente. Due i fronti che, in quella riunione, abbiamo aperto: da un lato quello strutturale, che riguarda sia il parcheggio che l’elisuperficie; dall’altro quello finanziario dopo la chiusura, in Consiglio di Stato, del contenzioso aperto dal Comune per i canoni mai versati dalla Asl alle casse municipali per l’utilizzo dei posti auto, contenzioso che il Consiglio di Stato ha chiuso in favore del Comune condannando la Asl a versare i 452mila euro dovuti. In più il Consiglio comunale ha anche approvato, a fine 2019, una mozione in cui, di nuovo, abbiamo impegnato sindaco e giunta a individuare un percorso risolutivo per chiudere le problematiche. Le notizie giunte oggi, purtroppo, hanno confermato la situazione di stallo, ovvero: l’avvocato Manzo ha riferito che la Asl deve ancora pagare i 452mila euro dovuti per i vent’anni di canoni mai versati al Comune, avrebbe chiesto due diverse dilazioni, concesse dall’amministrazione, ma di fatto i mesi passano e l’azienda sanitaria continua a ritardare un atto dovuto e obbligato, e oggi l’Ufficio legale del Comune starebbe attivando le ulteriori azioni per procedere al recupero della somma per poi decidere come procedere. Non ci sono buone notizie neanche sotto il profilo strutturale dell’edificio: di fatto la Pescara Multiservice ha riassorbito la gestione formale del parcheggio, decidendo però di delegare il servizio alla Cooperativa sociale Diogene, che ha gestito la struttura negli ultimi vent’anni e che versa un canone alla stessa Multiservice. In questo modo non c’è stata alcuna interruzione del servizio e si sono salvati dei posti di lavoro. Però, attualmente dei 230 posti teoricamente disponibili, ben 35 sono inutilizzabili e transennati, ovvero quelli dell’ultimo livello del multipiano, dove, specie dopo la grandinata del 10 luglio 2019, con il relativo allagamento del parcheggio e il danneggiamento delle auto in sosta, si sono verificate gravi infiltrazioni dall’elisuperficie dismessa ai danni del piano immediatamente sottostante. Infiltrazioni non solo di acqua piovana, ma anche di liquidi che risultano estremamente corrosivi per le carrozzerie delle vetture. Ora, considerando che il livello al pianterreno del parcheggio è giustamente riservato al personale dell’Ospedale, l’inagibilità dell’ultimo piano si traduce in una drammatica riduzione degli stalli di sosta disponibili a pagamento per l’utenza e quindi degli incassi, con una perdita rilevante. Non solo: a oggi vanno eseguiti interventi strutturali importanti e adeguati, iniziando dalla messa in sicurezza dei piloni portanti per consentire anche l’ipotetico atterraggio degli elicotteri del soccorso, anche se su quel fronte c’è oggi un nuovo problema amministrativo. Infatti il 29 giugno 2019 l’allora manager della Asl Mancini aveva annunciato l’esito positivo di ipotetiche nuove prove di carico eseguite sull’elisuperficie, finalizzate alla sua riattivazione. Peccato che l’Enac sembra non abbia mai ricevuto quelle carte e la piattaforma ha continuato a essere chiusa. E dopo tre anni di inattività l’Enac ha tolto all’elisuperficie l’autorizzazione, ovvero la piattaforma oggi non ha più l’abilitazione necessaria per svolgere il servizio di elisoccorso, è stata declassata, sono state revocate le concessioni al gestore. Questo significa che per ripristinare la funzione dell’elisuperficie – ha aggiunto il Presidente Foschi – occorrerebbe ripetere tutta la procedura di collaudo, va rifatto da zero tutto l’impianto antincendio e vanno ripreparate tutte le carte. Un iter molto complicato, ma è evidente che comunque la problematica va risolta attivando tutti i passaggi necessari, a partire da un incontro con i vertici aziendali della Asl per chiarire le ragioni all’origine dello stallo che dopo tre anni continua a paralizzare un servizio essenziale come quello dell’elisoccorso”.

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