Politica

Per il Festival Milano Off “Ocean Terminal”

Milano. Arriva a Milano, all’interno del Festival Milano Off, Ocean Terminal, ispirato dall’omonimo romanzo autobiografico di Piergiorgio Welby (a cura di Francesco Lioce, Castelvecchi Editore.
Lo spettacolo, diretto e interpretato da Emanuele Vezzoli, è stato presentato la scorsa estate al Bernie Wohl Center nell’ambito del Festival del teatro italiano a New York, ed ha avuto quest’anno, come straordinario scenario, le opere stesse del protagonista, nel suggestivo allestimento della mostra “IrriducibilMente: l’attività grafica e pittorica di Piergiorgio Welby” presso L’Art forum Wuert di Capena.
Il libro uscito postumo per volere dell’autore (a cura di Francesco Lioce e di cui è appena stata pubblicata la nuova edizione, edita da Castelvecchi), “è un insieme di prose spezzate che si riannodano a distanza o si interrompono proprio quando sembrano preannunciare altri sviluppi: dall’infanzia cattolica alla scoperta della malattia, fino all’immaginario hippy e alla tossicodipendenza, passando attraverso gli squarci di una Roma vissuta nelle piazze o nel chiuso di una stanza.”
La riscrittura scenica ad opera della regia (l’adattamento drammaturgico è di Francesco Lioce ed Emanuele Vezzoli) coadiuvata dalla coreografia di Gabriella Borni “ha dato vita ed ha plasmato un ingegnoso e agile mix di linguaggio e corpo. Esaltando e amplificando gli spunti acuti del testo su carta li ha protesi, rendendoli elastici, fino a farli incontrare con una presenza fisica potente, fondamentale fattore ed elemento cardine per esprimere la lotta di Welby.”
Perché il teatro

«Ocean Terminal costituisce anche una grande sfida per i teatranti: un materiale drammaturgico di grande fascino per una prova d’attore che richiede un approccio libero dai condizionamenti correnti e meramente commerciali dell’attuale teatro italiano, un ritorno al teatro politico, al teatro della polis grazie alla struttura verbale che nella sua vivezza, credibilità, efficacia e tensione narrativa, dovuta alla profondità lancinante dei temi, costituiscono una base di partenza decisiva. Anche a livello registico il proliferare libero d’immagini, i giochi immaginativi, la totale libertà inventiva non possono che trasmettere all’occhio e alla mente di un regista grandi suggestioni di creatività scenica. Ritengo che la scelta di Ocean Terminal ai fini di un’elaborazione teatrale si ponga inevitabilmente sul piano della tanto invocata quanto poco praticata ricerca di un teatro davvero necessario».
Giorgio Taffon, direttore artistico del progetto

«Anche per questi motivi, la mia esigenza, come attore e regista, è quella di rendermi il tramite attraverso cui trasferire la ricchezza del tesoro Piergiorgio Welby agli altri uomini, raccogliendo la promessa fatta a Mina Welby ed in accordo con quanto egli stesso afferma: non esiste un’arte privata, un artista ha l’obbligo morale di incidere sulla realtà».
Emanuele Vezzoli, regista e interprete

«Riuscirà mai qualcuno a conoscere il perché di questo titolo di una selezione di spezzoni di vissuto intenso? […] Osservando la platea mi accorgo che le reazioni sono quasi contagiose. Le persone sono intimamente coinvolte loro malgrado, come era coinvolto dalle sue battute spiritose chi veniva a trovarlo o veniva trascinato alla fine nel tremendo «gurgite vasto» della sua estrema sofferenza. In vita le sue emozioni non le manifestava se non con grande discrezione. In Ocean Terminal Piergiorgio è riuscito a esprimere in parole la molteplicità di emozioni, dubbi, tormenti, paure, suggestioni, turbamenti, passioni. L’arte di Piergiorgio la trovo nella sua capacità di esprimere in parole in modo armonioso ciò che agli altri voleva nascondere, per non pesare in modo emotivo su di loro. Non aveva forse inconsapevolmente lasciato questa eredità a persone sensibili? Come, infatti, lo ha incontrato, attraverso il suo libro, Emanuele Vezzoli, che con il suo corpo di attore sa parlare ai cuori delle platee?».
Mina Welby, Co-presidente Associazione Luca Coscioni


Autore
Francesco Lioce e Emanuele Vezzoli
Regia
Emanuele Vezzoli

Coreografia

Gabriella Borni
Interpreti
Emanuele Vezzoli
Produzione
Emanuele Vezzoli e Elisabeth Kaufmann

«Ocean Terminal non è l’opera di uno che sta morendo, non è un testamento. È il diario di un uomo dalla passione e dal talento esuberante»
(Adriano Sofri, La Repubblica)

«Davvero uno spettacolo raro nel quale l’attore/regista Vezzoli riesce a comunicare delle emozioni collettive oggi quasi impossibili da trovare in giro. Spettacoli come questo fanno davvero bene alla salute. È ciò di cui abbiamo bisogno. Lo consiglio a tutti» (Sergio Di Cori Modigliani, www.liberi-pensieri.info)

«Ocean Terminal dà sostanza a un monologo tutto salti e sbalzi che ricorda il Beckett di Malone muore. Ma qui, si muore davvero»
(Paolo Di Paolo, Gli Altri)

«Ocean Terminal non parla di eutanasia, parla della vita, trasuda vita in ogni parola della drammaturgia e in ogni dettaglio della messa in scena»
(Francesca Paola Scancarello)

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