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Pescara, truffa bancomat: tre arresti della Polizia

Pescara. La Polizia di Stato mette a segno due operazioni procedendo all’arresto di tre persone.
Ancora una volta presi di mira i bancomat cittadini, questa volta per appropriarsi della carta bancomat di ignari clienti presso gli ATM.
A seguito di alcune segnalazioni di illecito utilizzo di carte bancomat veniva avviata una tempestiva indagine grazie alla quale veniva interrotta l’attività criminale di un gruppo di delinquenti che da diversi giorni avevano scelto Pescara come obiettivo per porre in essere il loro ingegnoso artificio.
Personale del Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Pescara ha arrestato in flagranza un uomo di 45 anni di origine campana, dopo che lo stesso si era impossessato della tessera bancomat di un cliente che aveva appena prelevato denaro presso un ATM.
I criminali avevano focalizzato la loro attenzione sui bancomat posti all’interno delle c.d. aree self degli Istituti di credito, cioè quelle aree cui si accede in genere tramite porte scorrevoli azionabili mediante l’inserimento in un apposito lettore della propria carta e dalle quali si esce, una volta terminata l’operazione, pigiando un pulsante che riattiva le porte.
Accadeva invece che, dopo aver prelevato regolarmente dallo sportello posto nelle suddette aree, la vittima all’atto di uscire non trovava a portata di mano i classici pulsanti apriporta, bensì un manufatto all’interno del quale introdurre la carta bancomat.
E proprio in quel momento l’inganno si realizzava: il manufatto, che in realtà era stato allestito dai truffatori, non restituiva la tessera originale ma una carta diversa appartenente allo stesso circuito bancomat, che in precedenza era stata sottratta ad un altro cliente e utilizzata dai malfattori.
Nell’immediatezza la vittima non sospettava che la carta che gli veniva restituita non fosse la propria, e pertanto la riponeva allontanandosi senza sospetti.
I malfattori entravano quindi in possesso della carta e grazie ad una microtelecamera posizionata sulla sommità dell’ATM riuscivano a carpire anche il codice segreto ad essa associato.
Procedevano subito dopo a prelevare la maggior somma di contanti possibile presso altri ATM o ad effettuare acquisti di beni di rilevante valore, sino all’esaurimento del Plafond o al suo blocco.
Si accertava poi che il manufatto aveva un meccanismo di sostituzione della carta, l’apriporta veniva azionato dai malfattori con un telecomando e le immagini del pin venivano trasmesse via wireless dalla telecamera ad un tablet dei medesimi che erano appostati all’esterno, e che procedevano all’immediato “recupero” della carta sottratta illecitamente.
Veniva quindi avviato il monitoraggio degli sportelli Bancomat che si prestavano a questa manomissione finché in un giorno di sabato, un dipendente del Compartimento della Polizia Postale libero dal servizio, accorgendosi di una alterazione in atto interveniva tempestivamente bloccando ed arrestando uno dei due artefici, mentre l’altro riusciva a fuggire.
Nell’occasione oltre al manufatto “truffaldino” venivano rinvenute nr. 12 carte bancomat e alcuni telefoni cellulari.
Veniva quindi verificato che all’interno del manufatto era presente una carta Bancomat già sottratta ed utilizzata per effettuare nr. 7 prelievi fraudolenti per un importo di oltre 5.000 euro.
Nel medesimo periodo di tempo sono stati sottoposti agli arresti domiciliari due cittadini italiani di etnia Rom ritenuti responsabili di aver effettuato diversi prelievi, utilizzando indebitamente una carta di debito intestata ad un terzo, conseguendo il profitto di una serie di truffe on-line.
Le somme prelevate ammontavano a circa 2500 euro e le truffe perpetrate si riferivano a false compravendite di smartphone.

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