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Presentazione del volume: “Brigata Maiella, Resistenza e Bella ciao”

Pescara. Uscito in luglio per la collana “Università” dell’editore Rubbettino, Brigata Maiella, Resistenza e Bella ciao. Combattere cantando la libertà, a cura di Nicola Mattoscio, è la rilettura più aggiornata delle vicende della formazione di resistenti abruzzesi della Brigata Maiella. Il libro ne racconta la storia inserendola appieno nell’ambito dell’esperienza resistenziale italiana ed europea del 1943 – 1945, rendendo conto, senza reticenze né visioni retrospettive, delle sue complessità, dei chiaroscuri, dei tratti salienti, letti non più come limiti, bensì come valori costitutivi, intrinseci ad ogni fenomeno storico di grande rilievo.
La parabola “Maiellina” ha stentato per molti anni a rientrare nei canoni classici lungo i quali veniva narrato il movimento della Resistenza italiana: sorta in Abruzzo, in una terra non soltanto periferica storicamente, ma anche situata lungo l’asse adriatico, ovvero il più “marginale” della linea Gustav, la formazione capeggiata da Ettore Troilo fu fortemente caratterizzata dall’apartiticità, (tutt’altro che apoliticità), il che la rese avulsa dalla maggior parte delle rappresentazioni a matrice politica, marcatamente socialcomunista, ma non solo, a lungo dominanti nella storiografia. Per 15 mesi in armi al fianco dell’VIII Armata britannica, la Brigata Maiella fu capace di perseguire la lotta al nazifascismo ben oltre le terre d’origine, spingendosi a centinaia di chilometri di distanza dall’Abruzzo, nelle Marche, in Romagna, in Emilia, fino in Veneto, perdendo così un altro connotato tipico dei principali gruppi della Resistenza, la forte territorialità. Per questo ed altri tratti, del tutto peculiari, essa può, a ragione, costituire un caso a sé stante, un unicum all’interno del più ampio movimento di Liberazione sorto all’indomani dell’8 settembre del 1943. Oltre ai molti motivi di unicità, la storia degli abruzzesi è l’emblema della partecipazione Meridionale ad una resistenza intesa davvero come nazionale. I volontari guidati da Ettore Troilo si definivano “soldati della libertà”, avevano i propri contrassegni depositati a Ginevra e si erano impegnati a correre in aiuto del “fratelli del Nord”, senza cessare la propria lotta prima che l’ultimo tedesco fosse stato cacciato dall’Italia. L’atipicità non deve quindi rappresentare un motivo marginalità, piuttosto, deve essere intesa come un elemento di caratterizzazione all’interno del movimento più ampio e variegato che accomunò tutte le forze “ribelli” non solo a livello italiano ma anche europeo.
Lo scopo del libro, in cui spicca la dimensione storiografica e interpretativa, è da un lato provare a tirare le fila dell’evoluzione degli studi sulla Resistenza italiana rispetto alla “strana” epopea della Brigata Maiella; dall’altro, inserire l’andamento storiografico all’interno dei condizionamenti della sfera pubblica e infine aprire alcuni squarci significativi sulle lacune ancora da colmare, offrendo spunti di approfondimento attraverso i quali guardare con occhi nuovi all’esperienza “Maiellina”, in particolare riguardo alle origini, i rapporti con i combattenti polacchi o ancora i difficili contatti con il Regio esercito e soprattutto la monarchia. Non da ultimo, nel volume viene ricordato il contributo degli abruzzesi ad una delle canzoni più note e suggestive della Resistenza, “Bella Ciao”.
Interverranno: Carlo Troilo (Giornalista, già Direttore relazioni esterne RAI) e Enzo Fimiani (Direttore scientifico IASRIC e Membro del Comitato scientifico della Fondazione Brigata Maiella). Coordinerà: Maria Teresa Giusti (Università di Chieti-Pescara). Saranno presenti gli autori: Nicola Mattoscio (Presidente Fondazione Brigata Maiella), Nicola Palombaro (Ricercatore IASRIC), Costantino Di Sante (Direttore Istituto storico provinciale Ascoli Piceno), Elena Paoletti (Coordinatrice didattica Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Forlì-Cesena), Giovanni Cerchia (Università degli Studi del Molise), Matteo Luigi Napolitano (Università degli Studi del Molise), Alessandra De Nicola (Fondazione Brigata Maiella), Cesare Bermani (Istituto Ernesto De Martino).

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