Cultura e eventi

Tavani: “Un fratello sindaco, anzi un fratello d’italia”

L’Aquila. “Voglio esprimere il mio pensiero sulla vittoria di Pierluigi Biondi a L’Aquila. È troppo emozionante vedere un fratello, in questo caso un “Fratello d’Italia”, diventare il Sindaco della città capoluogo della mia regione. Il Sindaco della città più martoriata negli ultimi dieci, non solo da un terremoto devastante che ha cancellato quella e tante altre comunità aquilane, ma anche da politiche della ricostruzione che scontano ancora oggi la volontà di una certa politica di voler dirigere, indirizzare, controllare…gli appalti invece che velocizzarli e portarli a termine per restituire a L’Aquila lo splendore di un tempo. Non sarà facile la sfida del “Sindaco di Villa Sant’Angelo”, con il quale abbiamo condiviso insieme con tanti altri colleghi e amici sindaci fin dal 2000 preoccupazioni, speranze, sogni, rimanendo attaccati indelebilmente alla nostra terra”.
Così in una nota Antonio Tavani, che aggiunge: “Ci hanno saccheggiato tutti. Da anni. Ci ha saccheggiato lo Stato Centrale fin dal 2008, con politiche scellerate che pensavano di “dover” risanare il bilancio solo tagliando e tagliando alle periferie, senza distinguere tra chi fosse virtuoso da sempre e chi no, tra chi difendeva una trincea e chi invece continuava a devastare le città e le coste abruzzesi, tra chi manteneva il “tricolore” issato su tutti i 305 Comuni d’Abruzzo e chi invece pensava di difendere il proprio ospedale facendo chiudere quello vicino, magari di una comunità leggermente più piccola della sua. Ci ha iniziato a saccheggiare il governo di centrodestra e nessun altro governo ha più smesso, e con la scusa di governi tecnici dove tutti, TUTTI, hanno unicamente difeso la propria poltrona, hanno terminato la distruzione del Bel Paese, pensando fossimo il deserto americano o la steppa russa. Poi io a 53 anni devo ancora ascoltare questa gentaglia parlare di turismo, di arte, di ambiente, di digitale e di pari opportunità, quando non sono stati nemmeno in grado di mantenere la civiltà minima nelle nostre strade e nelle scuole dei nostri figli, dopo aver pensato ad eliminare le Province e non le Regioni……I governanti nazionali e chi ha votato i loro provvedimenti negli ultimi dieci anni hanno pensato bene che riformare significasse tagliare, e non razionalizzare, e che con i soldi si risolvessero tutti i problemi (basta vedere come ancora oggi si affronta il problema dell’immigrazione selvaggia…regalando soldi ai Sindaci, e delegando il problema a loro, alle comunità). E quando si doveva tagliare, guarda un po’, partiti sempre da quegli 8000 eroi che fanno i Sindaci.
Ci ha saccheggiato la crisi economica, certo, ma quando le risposte sono solo le percentuali, i limiti, gli spread, l’indebitamento, i mercati….(cose che non tocchi) perdendo di vista i minori, gli anziani, i malati, i disabili (cose che tocchi), comprometti il nostro stesso futuro e quello delle prossime generazioni. Non hai visione. E portare ancora sui tavoli che decidono “i numeri” invece che “i popoli”, ci porterà alla distruzione.
Ci ha saccheggiato una classe politica dirigente regionale e nazionale che ha visto i sindaci come prede da spolpare, come strumenti per la propria carriera politica personale, invece che come attori protagonisti di una crescita che fosse per tutti. Chi fa le battaglia su sanità, su ambiente, su rifiuti, su strade, su scuole, su banda larga, sul sociale? Solo i Sindaci. Ma se un sindaco valido è anche un militante, per lui o per lei iniziano i guai, non ha più speranze. Esempi? Ne potrei fare a decine, ma chi oggi ha il credito e il consenso nella propria comunità deve sempre fare a spallate perché il suo pensiero abbia la medesima attenzione anche nelle segreterie dei partiti, e spesso in questo soccombe.
La vittoria di Pierluigi Biondi è e resterà sempre la vittoria del “Sindaco di Villa Sant’Angelo”, di un Sindaco che ce l’ha fatta a superare tutto questo, e che oggi si dovrà scontare anche con gli apparati. Nessuno può invitarsi al tavolo di Pierluigi attribuendosi meriti che non ha. Cedere agli apparati e ai maggiorenti significa per Pierluigi già perderla questa battaglia, prima ancora di iniziarla.
Quando ieri sera alle undici e trentacinque, a venti minuti dall’inizio dello spoglio, Etel Sigismondi (il fratello coordinatore regionale di FDI) mi ha detto “prendi la macchina e vieni a L’Aquila” gli ho risposto (dalla macchina) “…con il cuore sono lì con voi, ma questa è la vostra vittoria…verrò alla festa, per abbracciare Pierluigi; stai attento a chi si presenta adesso e domattina, mi raccomando!”.
#BIONDISINDACO è il frutto del ragionamento, dei sogni e delle speranze oltre che del lavoro di un territorio, un progetto che parte da lontano, e che nessuna scelta “romana” o “centrale “ avrebbe mai potuto conquistare. La vittoria di Pierluigi è la vittoria “contro” i partiti, contro questo sistema di NON-DEMOCRAZIA che ormai ispira e conduce i tre/quattro più grandi partiti dello scenario politico da sette/otto anni.
La vittoria di Pierluigi se permettete, come l’ha definita stamattina il sindaco Rocco Micucci, è la vittoria del “Sindaco dei Sindaci”. Se ce l’ha fatta lui, con la sua squadra, allora possiamo veramente cambiare. Ma cominciamo da noi stessi, non “invitandoci alle feste” ma traendo le conseguenze politiche dovute.
Viva i Sindaci, unica forma di democrazia oggi esistente in Italia”.

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