Politica

Pescara, Rapposelli (Fratelli d’Italia) su situazione Commercio per ultimo Dpcm

Pescara. “Covid-19: va bene la protesta, ma ora è il tempo delle proposte concrete e attuabili al fine di ottenere risultati certi. Gli ultimi provvedimenti drastici dettati dal Dpcm inerenti la chiusura di tutti gli esercizi pubblici, ovvero bar, pasticcerie, gelaterie e ristoranti, dopo le 18, impongono l’adozione di misure altrettanto radicali e decise da parte dell’amministrazione comunale. Chiedo dunque all’assessore al Commercio e alle Attività Produttive di congelare momentaneamente qualunque programma di intrattenimento previsto per il periodo natalizio e di destinare tutte le somme presenti oggi sui suoi capitoli di bilancio, nonché quelle già previste per la futura variazione di bilancio da attuare entro il 30 novembre 2020, all’Istituzione di un fondo d’emergenza teso a sostenere le necessità dell’intera categoria merceologica colpita dall’iniziativa ministeriale: dal pagamento delle bollette al saldo degli affitti alla copertura delle forniture eventualmente già acquistate. Non possiamo tollerare la chiusura di decine di attività, non possiamo permettere lo svuotamento della nostra città. Sosteniamo i nostri piccoli imprenditori che, finita la pandemia, rappresenteranno il nostro stesso motore economico per la ripartenza”. È la proposta del Capogruppo di Fratteli d’Italia al Comune di Pescara e Presidente della Commissione Pubblica Istruzione Fabrizio Rapposelli all’indomani del nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che ha colpito duramente gli esercizi pubblici della città, stabilendo la chiusura a partire dalle ore 18, così come la chiusura completa di piscine e palestre.
“Il colpo è veramente duro e questa volta rischia di affondare decine e decine di attività che pure avevano coraggiosamente resistito al primo lockdown – ha sottolineato il Presidente Rapposelli -. E di coraggio ce n’è voluto veramente tanto perché, al di là delle belle parole e dei mini-contentini di Stato, quei baristi, ristoratori, pasticceri, gelatai le bollette le hanno dovute comunque pagare, così come gli affitti, per non rischiare di farsi sfrattare o di vedersi tagliare le utenze. E hanno avuto il coraggio di rialzare le saracinesche con l’allentamento delle misure del lockdown, comunque investendo i propri risparmi per adeguare le proprie attività alle mille prescrizioni imposte dal Governo, dunque modificando gli assetti interni dei locali, ammettendo meno clienti per garantire il giusto distanziamento, sanificando in modo costante gli spazi, nonché ancora attendendo il saldo delle Casse integrazioni da loro stessi faticosamente anticipato. Salvo oggi scoprire che quelle spese sono state inutili e che si sta lentamente andando verso un secondo lockdown, che nel frattempo ha già colpito i titolari delle palestre e delle piscine. Ovviamente non condividiamo le scelte del Governo, ma ora la nostra prima preoccupazione dev’essere quella delle proposte serie e concrete che prescindono da qualunque attesa delle future e ipotetiche decisioni governative, capaci di sostenere adeguatamente tutti quei piccoli imprenditori che, bando alle chiacchiere e al politichese, rischiano di chiudere. Quando la pandemia finirà, rischiamo di trovare solo macerie e un deserto economico a Pescara. E non possiamo permetterlo, ecco perché ora tocca all’amministrazione comunale scendere in prima linea a sostegno dei propri cittadini-lavoratori. Dinanzi alle previsioni del Dpcm mi sarei aspettato proposte molto più concrete piuttosto che una sortita sicuramente a effetto, come la riconsegna delle deleghe al premier Conte; purtroppo solamente una sortita verbale che poi non produrrà alcun effetto pratico. Ora le boutade non servono, occorre coraggio da parte di noi amministratori – ha sottolineato il Presidente Rapposelli – e per questa ragione chiedo formalmente all’assessore di fermare qualunque programmazione natalizia eventualmente in corso: quest’anno è evidente che siamo chiamati al senso di responsabilità e a vivere un Natale molto più intimo, ma fatto di autentica solidarietà. Non serviranno cori, né concertini, né slitte illuminate, perché rischiamo di non avere più attività commerciali che possano beneficiarne. Piuttosto che erogare contributi a pioggia per mini-eventi che non potranno neanche avere un pubblico, rastrelliamo ogni risorsa utile e disponibile sui capitoli, presenti e futuri, del turismo e dei Grandi eventi per destinarli a quella categoria di commercianti colpiti direttamente da questo ultimo Dpcm creando un Fondo d’emergenza utile per pagare una grossa quota degli affitti, o del materiale di approvvigionamento acquistato, o anche le stesse bollette, che arriveranno come sempre puntuali. Sostenere, tendere una mano concreta oggi a quei commercianti, significa salvare il nostro tessuto produttivo per consentire a Pescara di ripartire, a Covid-19 finito, ingranando la marcia. Porterò la proposta in Commissione pronto a tradurla anche in ordine del giorno per la prossima seduta del Consiglio comunale”.

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