Politica

Rifondazione Comunista: “La scuola non è ‘il’ pericolo, ma è ‘in’ pericolo”

Pescara. “Dopo la chiusura delle scuole medie superiori e delle università con il passaggio alla Dad, dovuta alla mancanza di trasporti in sicurezza e al collasso delle ASL per inadempienza della giunta regionale di centrodestra, rimane il problema della sicurezza nelle scuole che restano aperte: infanzia, primaria e secondarie di primo grado (medie).

Ora il virus colpisce prepotentemente i piccoli centri abruzzesi, risparmiati a marzo grazie al lockdown. Scarse risorse economiche e l’assenza di un piano straordinario per i trasporti da parte di regione e governo non consentono di ottemperare alle misure di sicurezza, a cominciare dagli scuolabus insufficienti, riempiti di bambini e ragazzini.

Vanno dunque innanzitutto urgentemente potenziati gli scuolabus, e in genere il sistema dei trasporti utili alle scuole.

Inoltre, anche all’interno delle scuole vanno correttamente interpretati ed incrementati i protocolli di sicurezza.

Contrariamente a quanto si pensa, questi ultimi prevedono la possibilità per gli alunni di abbassare la mascherina in situazione di staticità, una volta raggiunto il proprio banco.

L’eccessivo numero di alunni per classe, a causa del mancato incremento di organico, le strutture vetuste e spesso inadeguate, rendono problematico l’effettivo distanziamento di alunni e insegnanti. A ciò va aggiunta la fisiologica vivacità di bambini e ragazzi, che spesso vengono a contatto coi propri compagni privi di mascherina.
Sarebbe stato necessario limitare le classi a 15 alunni, ma si è scelto invece di mantenere l’esistente, ed intervenire solo sulle situazioni che erano fuori norma già prima del covid.

È necessario pertanto incrementare l’uso della mascherina a scuola. La possibilità di abbassare la mascherina deve essere considerata una misura del tutto eccezionale, in condizione effettivamente statica (per bere, mangiare, e per altre esigenze specifiche limitate).

L’utilizzo continuativo della mascherina è la prima condizione di sicurezza per il contenimento del contagio. Questa indicazione non può essere lasciata al buon senso dei dirigenti scolastici. Occorre una chiara indicazione da parte del MIUR, e dell’approssimativa ministra Azzolina, sull’assoluta eccezionalità della possibilità di togliere la mascherina, o riscrivere opportunamente i protocolli di sicurezza.

Con queste premesse non c’è da stupirsi se i dati segnalino un incremento quasi del 400% dei contagi tra gli studenti e del 300% tra gli insegnanti, rispetto ai contagi del resto della popolazione.

La scuola non è “il” pericolo. La scuola è “in” pericolo. Le responsabilità sono di Regione e Governo”. Si legge così in una nota di Marco Fars, segretario regionale Prc Abruzzo, e Corrado Di Sante, segretario provinciale Prc Pescara.

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