Politica

Pescara, Pignoli (Udc): “Pronto Soccorso vuoto e medici di base latitanti”

Pescara. Pronto soccorso dell’ospedale civile pieno e medici di base spesso irraggiungibili dai pazienti. Questa la denuncia del Gruppo Udc del Comune di Pescara che chiede alla ASL di intervenire. Troppo spesso i medici non rispondono neanche al telefono, con le visite a domicilio che sono sempre più una rarità. La conseguenza è quella che sempre più spesso, anche per piccole cose, le persone si riversano in pronto soccorso, andando ad intasare la struttura che deve già fare i conti con l’emergenza sanitaria. “I medici di famiglia non sono sempre più speso reperibili.

Lo sostengono molto cittadini che si sono rivolti anche a noi in questi giorni lamentando la latitanza dei medici che in alcuni casi non rispondono neanche più al telefono. Ci dicono di non andare in pronto soccorso ma se poi chi dovrebbe essere deputato al primo rapporto con il cittadino non è reperibile, mi dite cosa dovrebbe fare una persona anziana per esempio che non sta bene? Questo andazzo non può più andare avanti anche perché il pronto soccorso del “Santo Spirito” rischia di scoppiare per cui scriverò al sindaco Carlo Masci che è anche al vertice del comitato ristretto dei sindaci della ASL per convocare i rappresentanti dei medici di base e chiedere una maggiore collaborazione da parte dei camici bianchi perché nessuno nega che ci siano dei problemi derivanti dall’emergenza sanitaria, ma è altrettanto vero che è giusto pretendere che si faccia il proprio lavoro fino in fondo, organizzandosi e rendendosi disponibili con i propri assistiti, avendo ovviamente a disposizione tutti i dispositivi di sicurezza, ed evitando che gli stessi siano costretti a recarsi in ospedale”. Anche il coordinatore cittadino dell’Udc Vincenzo Serraiocco auspica un cambio di registro in tal senso: “Non è più possibile vedere il pronto soccorso preso d’assalto. Il problema esiste e bisogna affrontarlo e per risolverlo occorre che tutti facciano il proprio lavoro fino in fondo anche se in un momento difficile. Noi ci facciamo portavoce nei confronti del sindaco affinché venga posto il problema sui tavoli che contano, auspicando un confronto con la direzione generale della ASL che riguarda sia i medici di base e anche i pediatri con tanti bambini che sono a casa con tamponi e risultati che arrivano in ritardo. Ci appelliamo alla responsabilità di tutti e per i medici oltre che alla loro professionalità che nessuno mette in dubbio ma anche alla vocazione di essere oggi medici per far fronte comune ad una emergenza che può essere superata solo facendo fronte comune e lasciando che si vada in ospedale solo per gravi problemi”.

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