Cronaca

Carceri. Messaggio dell’Avvento 2020 per i Cappellani/Diaconi e Suore

Roma. Messaggio per l’Avvento dell’Ispettore Generale Cappellani delle Carceri d’ Italia, don Raffaele Grimaldi, indirizzato a Cappellani, diaconi e suore che prestano il servizio pastorale e di fratellanza negli Istituti Penitenziari della Penisola. Di fronte allo scoraggiamento, alla precarietà e alla paura causati dalla crisi pandemica in atto, l’invito rivolto agli operatori della pastorale carceraria è quello di essere sentinelle di Speranza capaci di annunciare il giorno, dopo l’oscurità della notte. Questo lungo periodo d’incertezze che il mondo sta vivendo – afferma don Grimaldi, percorriamolo con la vigilanza del cuore e con la capacità di scrutare la notte e saper attendere con Fede il domani che verrà, sognando insieme per costruire bene e meglio come esorta papa Francesco nell’ enciclica Fratelli tutti.

“Sentinella, quanto resta della notte? Sentinella quando resta della notte? Risponde la sentinella: “Viene il mattino e poi la notte; se volete domandare, domandate, convertitevi e venite”
(Isaia 21,11)

«Carissimi/e,
tra qualche giorno la chiesa ci inviterà a vivere il nuovo anno liturgico, il cammino dell’avvento che è certamente un tempo di grazia, di ascolto e di vigilanza.
E noi tutti, operatori pastorali che svolgiamo il nostro prezioso servizio nelle carceri, con quali modalità lo vivremo in questo tempo di distanziamento, dove tutto è rallentato e ostacolato dall’irruzione del virus? Che cosa dobbiamo fare? Come possiamo vivere il nostro impegno accanto ai ristretti? Quali attività pastorali, nei nostri limiti, possiamo mettere in atto?
San Francesco d’Assisi all’inizio della sua avventura di fede e di discepolato consegnava ai suoi frati, anche loro un pò scoraggiati, un messaggio semplice ma ricco di ottimismo valido anche per noi oggi: “Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”.
Carissimi, nelle nostre carceri a causa della paura dei contagi molte attività sono state rallentate, di conseguenza i detenuti vivono maggiormente la loro solitudine e l’abbandono, nonostante ci sia la consapevolezza che la prigione che si apre alle relazioni genera una società più sicura.
Noi uomini e donne inviati e scelti da Dio a sanare le ferite, dobbiamo essere nei nostri istituti penitenziari come una finestra spalancata nella vita dei ristretti per indicare loro orizzonti nuovi.
In questo tempo nascosto e sospeso, siamo chiamati a fare “ciò che è necessario”. Queste limitazioni imposte non viviamole come frustrazioni che paralizzano il nostro agire, ma come stimolo per mettere in atto la nostra capacità di trasformare “la marginalità in opportunità” come abbiamo sempre fatto. E’ la nostra missione! E’ la nostra vocazione!
Il Natale del Signore che ci apprestiamo a vivere, ci narra di fragilità, povertà e umiltà. E questo tempo burrascoso, di crisi sanitaria, sociale ed economica, ci ha fatto scoprire ancor di più i nostri limiti e le nostre debolezze, facendoci comprendere che noi non siamo i padroni del tempo.
Questo lungo periodo d’incertezze che il mondo sta vivendo percorriamolo con la vigilanza del cuore e con la capacità di scrutare la notte e saper attendere con Fede e carità il domani che verrà. Papa Francesco parlando della vigilanza afferma che “La persona attenta sa riconoscere la ricchezza nascosta nelle piccole cose di ogni giorno, proprio lì dove il Signore ci ha posto”.
Il cammino di Avvento sarà, dunque, per tutti noi, un tempo per l’ascolto dello Spirito e per essere sentinelle di speranza che annunciano dopo l’oscurità della notte il nuovo giorno, ma anche di rinsaldare il coraggio della Fede che ci chiede di vivere il quotidiano con la ricchezza della Speranza “Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno” (Mt 6.34).
Questo Tempo nuovo dell’attesa di Dio che viene è carico di sogni e di speranze “Com’è importante sognare insieme! Da soli si rischia di avere miraggi, per cui vedi quello che non c’è; i sogni si costruiscono insieme” (Papa Francesco- Fratelli tutti).
Buon cammino di Avvento, accompagnati da Maria, la Donna del silenzio, della fede e dell’attesa.

Related posts

Pescara, via Firenze. Natarelli: “Tempi più stretti per i lavori annunciati”

redazione

Vasto, Jova Beach Party. Le associazioni: “Le spiagge e i corsi d’acqua non sono discoteche da spianare e tombare” VIDEO

redazione

Pescara, apre lo Sportello unico comunale per la disabilità

redazione

Lascia un Commento

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. OK Continua a leggere

Privacy & Cookies Policy