Politica

Legge case popolari, Rifondazione Comunista: “La giunta Marsilio domani a giudizio in Corte Costituzionale”

Pescara. “La legge regionale n. 34 del 31/10/2019 per l’edilizia residenziale pubblica, a seguito della segnalazione da parte dell’Unione Inquilini e dell’impugnativa del Consiglio dei Ministri domani martedì 12 gennaio 2021 passerà al vaglio della Corte Costituzionale per evidenti profili di incostituzionalità e discriminazione razziale.

Chi scrive le leggi ha il dovere di attenersi al rispetto della Costituzione, altrimenti perde tempo prezioso. Il centrodestra fa mera propaganda sapendo che la norma non potrà che essere annullata come già accaduto in altri casi, da ultimo per la discriminazione nelle mense degli asili e delle scuole a Lodi. È demagogico sostenere che il problema dell’assegnazione degli alloggi popolari è la presenza di legittime richieste dei cittadini stranieri residenti in Italia da anni e che qui lavorano. Escludere dalle graduatorie i cittadini stranieri dei paesi da cui non è possibile ricevere “l’attestazione del valore del patrimonio immobiliare posseduto all’estero”, quindi impossibilitati a fornire la documentazione necessaria, è discriminazione. Ad oggi una Circolare interministeriale scaricabile al link seguente https://www.lavoro.gov.it/redditodicittadinanza/Documenti-norme/Documents/DI-21-ottobre-2019-Rdc-Stati-esteri.pdf?fbclid=IwAR02M2fQ0g8ULtOEKuTSKBUX8lHOnsGvr2TYb4slAtmfNSbdhoSiYf1zm2g ha rilevato che sono solo 19 i paesi da cui è possibile ricevere tale attestazione. Ovviamente tutti coloro che partecipano ai bandi devono fornire attestazione del proprio reddito e del patrimonio immobiliare in Italia.

La Corte Costituzionale si è già espressa nel caso della Regione Lombardia e Regione Veneto sull’incostituzionalità del criterio dell’anzianità residenziale. Il centrodestra è per la libera circolazione delle merci, ma non per la libera circolazione delle persone neppure tra le regioni italiane. Se passasse ovunque questa logica, una giovane coppia abruzzese trasferita per lavoro in un’altra regione verrebbe penalizzata grazie al criterio di queste norme assurde. La crisi economica e la precarietà spingono migliaia di nostri concittadini a spostarsi proprio per cercare migliori condizioni di lavoro, è criminale introdurre penalizzazioni per l’accesso al bando delle case popolari sulla base dell’anzianità di residenza.

In Abruzzo e in Italia serve un piano per l’edilizia popolare pubblica, manutenzione dell’esistente ed incremento degli immobili immediatamente disponibili. Servono risposte concrete, quelle che le politiche dei tagli bipartisan di centrodestra e centrosinistra impediscono da decenni”. Si legge così in una nota di Marco FARS, segretario regionale PRC-SE Abruzzo.

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