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Covid-19

Care amiche e cari amici,
Il tema di oggi coinvolge tutti indistintanente: adulti e bambini che siano donne o uomini. Colpiti da un ecerribo nemico invisibile ma che lascia conseguenze visibilissime. Covid-19, il male dei giorni nostri. Sta distruggendo l’umanità in ogni suo aspetto: fisico, psicologico, affettivo ed economico. Ormai da un anno, e anche più, siamo in ostaggio di questo nemico apparentemente imbattibile. Il confinamento forzato a casa, la quarantena, l’isolamento e lo stato di perenne incertezza che ci accompagnano da quando si è presentato, hanno accentuato i disturbi emotivi presenti in chi soffre già di qualche patologia. Negli altri facilitano l’insorgere di depressione, disturbi dell’ansia e dell’umore, del sonno e dell’alimentazione. Una tragedia più grande e seria di quanto si possa pensare. Conseguenze del male che difficilmente si possono eliminare. Dalla ricerca promossa dal Dipartimento di Scienze Biomediche di Humanitas University, è emerso che molti hanno paura di infettarsi, altri temono di poter infettare altre persone, alcune hanno il terrore di morire nel caso dovessero contrarre il Covid-19. E ancora, vi sono persone fragili che hanno iniziato ad assumere ansiolitici o sonniferi e a utilizzare antidepressivi. Chi già li assumeva prima della pandemia ha avuto necessità di incrementarne il dosaggio. A soffrire di più i ragazzi e i giovani adulti, tra i 20 e i 30 anni. Non sopportano più l’isolamento assoluto. Non a caso, sono loro che chiamano più frequentemente gli sportelli di assistenza psicologica. È inevitabile che cresca insofferenza, paura e anche rabbia. Per la consapevolezza di essere impotenti di fronte al nulla e all’invisibile, ma che esiste e colpisce. A tutto ciò si aggiunge, altro aspetto tragico, il crollo economico. In questi mesi la pandemia ha scavato un solco molto profondo
nell’economia mondiale, in particolare nel nostro Paese che già era fortemente in crisi, portando con sé un drammatico aumento dei livelli di povertà. Disoccupazione in aumento delle disuguaglianze e forti crisi di numerosi settori C’è chi ha chiuso la propria attività e non l’ha più riaperta, restando travolto dalle difficoltà economiche. Si prevede che l’economia mondiale subirà, alla fine di quest’anno, un preoccupante calo del PIL del 90%. Quasi 90 milioni di persone potrebbero scendere sotto la soglia di deprivazione estrema, cancellando tutti i progressi fatti negli anni precedenti per ridurre le disuguaglianze e la povertà.
In questo ultimo anno, un’altra conseguenza del Coronavirus a cui continuiamo assistere è il numero dei decessi, non legati al virus, ma al suicidio. Chi ha chiuso la propria attività dopo aver affrontato Infiniti sacrifici, chi è rimasto solo perché ha perso i propri cari. Le cause scatenanti di questo allarmante fenomeno sono le più diverse, ma hanno un comune denominatore: la fatica, la disperazione e la paura. Paura di soffrire e di morire. La cosa che affligge e fa più paura non è la morte in quanto tale. Sappiamo che è un traguardo che tutti raggiungeremo. Ciò che terrorizza è come a causa del Covid-19 ci si arriva. Soli. In questi giorni sempre più spesso negli ospedali si è costretti a una fine nebulosa e solitaria, con o senza coronavirus. È vietata l’assistenza. E per chi giunge il momento del trapasso da questa vita a quella dell’aldilà non può ricevere un’ultima parola, l’ultima carezza o l’ultimo abbraccio. Non possono più stringere la mano del figlio, della moglie o marito. Porte sbarrate dietro le quali si consuma la tragedia nella tragedia. Così se ne sono andati migliaia di morti affetti da Covid-19, e con loro gli “altri”: persone il cui fine vita, per età o accidente, ha incrociato la Grande Storia della pandemia. A pensarci si stringe il cuore. Non eravamo preparati a tutto ciò. Per questo sono stati creati, in fase sempre più crescente, sportelli di assistenza psicologica, gratuita. Nati a inizio pandemia e pensati soprattutto per sostenere e aiutare anziani, operatori sanitari e guariti dal Covid-19 alle prese con i postumi della malattia. Adesso il supporto dei suddetti sportelli è richiesto anche da chi non ha contratto il virus ma, dopo dodici mesi di severe restrizioni, sente il bisogno di essere aiutato perché avverte malessere e crollo psicologico. Non esitate a chiedere aiuto se ne sentite il bisogno. Non permettete al nemico di vincere pur non facendovi morire.

(Numero Verde 800 060708)

Enza Nardi Autrice

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