Politica

Governo Draghi e disabilità, plauso di Acli Molise rete collaborazione Ministero e territorio

Campobasso. Includere la diversità. Il governo Draghi ha affondato il dito sul capitale umano nel mondo del volontariato e della disabilità ponendo l’accento sulle realtà marginali della società, in favore dell’inclusione sociale. Lo affermano, a caldo, la Presidenza delle Acli molisane Enzo Scialò e il Coordinamento donne Rita D’Addona all’indomani del discorso al Senato per la fiducia del Presidente del Consiglio Draghi, con la squadra per il nuovo governo, nella sottolineatura di «riconoscere i tanti primati, la profonda ricchezza del nostro capitale sociale, del nostro volontariato, che altri ci invidiano..». E di inclusione sociale e welfare sanitario attraverso la rete del Patronato presente sul territorio, se n’è parlato con l’assessore regionale alle Politiche Sociali, avv. Michele Marone, a seguito di un recente incontro Istituzionale della presidenza regionale Acli. Nel corso del dialogo, già si auspicava una maggiore attenzione delle istituzioni politiche verso la disabilità e di consolidare la rete di attività come punto di forza per l’integrazione e il miglioramento di contesti sociali e culturali. All’esito dell’incontro, un dialogo edificante e cordiale che ha consentito di guardare con speranza alle proposte indicate. Come Acli del Molise – ha esortato la presidenza – puntiamo di fare rete d’inclusione attraverso progetti e iniziative con finalità che vanno dalla formazione ordinaria alla relazione con la disabilità, all’uso di strumenti tecnologici accessibili e inclusivi per le disabilità e per le loro famiglie. Non una rete assistenzialistica, ma una condivisione fortemente inclusiva e di crescita umana.

Nella giornata mondiale della disabilità (3 dicembre) papa Francesco ha affermato che L’inclusione dovrebbe essere la «roccia» sulla quale costruire i programmi e le iniziative delle istituzioni civili perché nessuno, specialmente chi è più in difficoltà, rimanga escluso. La forza di una catena dipende dalla cura che viene data agli anelli più deboli. La promozione della “dignità e dei diritti della persona” come fattore di cura è, dunque, l’asse portante di questo nuovo Ministero al quale va il plauso anche per la scelta del ministro donna, Erika Stefani, e soprattutto l’istituzione di un Ministero inclusivo in favore delle prossimità.

«Perché, – richiama papa Francesco nel messaggio per la Giornata mondiale della Pace – persona dice sempre relazione, non individualismo, afferma l’inclusione e non l’esclusione, la dignità unica e inviolabile e non lo sfruttamento. Ogni persona umana è un fine in sé stessa, mai semplicemente uno strumento da apprezzare solo per la sua utilità, ed è creata per vivere insieme nella famiglia, nella comunità».
Dai fondamenti della Dottrina Sociale della Chiesa alla questione concreta di azioni volte alla promozione dell’inclusione sociale, dunque, il nuovo Coordinamento di Acli donne Molise ha posto l’attenzione, sin dall’inizio del suo mandato, verso le disabilità mettendo insieme in una rete di azioni la promozione della persona e del territorio per uno sviluppo umano e integrale.

La “rete” appare essere lo strumento operativo più funzionale per la realizzazione di interventi mirati, consente l’incremento di azioni volte a favorire la piena valorizzazione delle persone, la crescita e lo sviluppo educativo, cognitivo e sociale mediante percorsi interconnessi con la realtà sociale del territorio, nella prospettiva di creare legami forti e senso di appartenenza. L’attenzione alla disabilità apre un nuovo orizzonte che permette a uomini e donne, lievito della società, uno sguardo inclusivo per la crescita umana e culturale nei territori. Fare rete vuol dire fare unità delle cose che ci differenziano. Non un riparo nell’analogo, ma una soluzione nella differenza è la fatica dell’impegno politico e civile dei credenti (D. Viganò). Rispondendo alle sollecitazioni di papa Francesco verso il mondo delle disabilità, Acli Molise conferma che La meta è che arriviamo a parlare non più di “loro”, ma solo di “noi”.

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