Cultura e eventi

Pescara, Istituto Alberghiero ‘De Cecco’: celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante

Pescara. “Dante è una figura complessa, difficile, come la sua opera. Inutile tentare di sminuirne la portata trasformandolo in un personaggio di Geronimo Stilton o in un’emoticon per renderlo simpatico ai millennials. Al tempo stesso è possibile spogliarlo dal mito per scoprire la personalità più autentica di un uomo che litigava tanto in un’epoca in cui si ammazzava l’avversario, che ha amato tanto e che teneva in grande considerazione il valore dell’amicizia. Un uomo che oggi va ri-studiato dai giovani, celebrando i 700 anni dalla morte ma senza la tipica retorica degli anniversari”. Lo ha detto il professore e saggista Roberto Melchiorre, autore del volume ‘Dante Alighieri. Una storia da raccontare’, che oggi ha animato il primo degli eventi promossi dall’Istituto Alberghiero Ipssar ‘De Cecco’ di Pescara, nell’ambito delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte del sommo Dante Alighieri, un evento on line che ha visto la partnership con l’Istituto Comprensivo di Cepagatti e l’Istituto comprensivo di Loreto Aprutino.
Ad aprire la giornata, sul tema ‘Il caso Dante Alighieri, a caccia delle sue tracce – come si ricostruisce una biografia’, e che ha visto la presenza on line degli studenti dell’Ipssar delle classi prima A e seconda H, e indirizzo Enogastronomia, classe terza sezione G, e poi i ragazzi della classe seconda C di Cepagatti e terza C di Loreto Aprutino, sono state le dirigenti dell’Ipssar Alessandra Di Pietro e dei due Istituti comprensivi Marina Gigante; presenti anche i docenti che hanno animato i laboratori letterari con gli studenti, Concetta Dell’Osa, Carmela Genua e Ileana Moretti. “Il Covid 19 – ha detto la dirigente Gigante – comunque non deve arrestare l’attività formativa dei nostri ragazzi, né gli eventi straordinari che pure caratterizzano un anno scolastico, ed è un dovere per la scuola partecipare in modo vivo e attivo alle celebrazioni per i 700 anni di Dante, offrendo ai giovani chiavi di lettura e di interpretazione diversa della sua opera e del personaggio”. “Anche l’Alberghiero ‘De Cecco’ ha voluto essere parte di quell’azione corale che da giorni sta permettendo di riaccendere i riflettori sull’uomo, sul poeta e sul mito di Dante – ha sottolineato la dirigente dell’Ipssar ‘De Cecco’ Di Pietro -, aderendo all’invito lanciato dal Presidente Mattarella e dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Il nostro obiettivo mira a far emergere la grandezza di Dante non solo attraverso le sue poesie, i suoi versi, ma anche attraverso la sua umanità, e in questo scopriamo un Dante estremamente attuale, quale narratore di un periodo storico di paure, ma anche di speranza, perfetta metafora dei nostri tempi, e dunque ripartire dal Dante che parla dell’amicizia con Cavalcante, dell’amore per Beatrice, del poeta che si fa soldato per difendere la sua Firenze e del valore del coraggio. E nel 2021 l’Ipssar ‘De Cecco’ dedicherà vari momenti al personaggio di Dante al fine di scoprirne peculiarità e caratteristiche”. “Conoscere Dante significa lasciarlo e interpretarlo nel suo tempo, senza tentare di trasformarlo in un personaggio fumettistico per renderlo più ‘semplice’ o comprensibile – ha sottolineato il saggista Melchiorre -. Dante viveva in un’epoca difficile, in cui si litigava tanto e non sui giornali, come accade ora, ma si ammazzava l’avversario. Oggi tentiamo di togliere il mito dalla sua figura, di riportarlo sulla terra, e mostrarlo come un uomo pieno di difetti come tutti, che ha criticato, ha odiato, che aveva grande considerazione per il sentimento dell’amicizia, che non è facile da comprendere perché parliamo di un ‘monumento’ internazionale, definito, specie in questi giorni, come il ‘padre della patria’, il ‘padre dell’Europa’. Eppure ci sono ancora tante cose che continuano a essere ignote del personaggio: non sappiamo quando sia nato effettivamente, sappiamo che era del segno dei Gemelli, che è stato battezzato a San Giovanni, al Battistero che tanto amava, poi solo notizie sparse, atti notarili, verbali dei consigli cittadini ai quali Dante prendeva parte e poi c’è la biografia di Giovanni Boccaccio in cui però ci sono anche tante cose false, invenzioni, ma che pure è importante perché ce lo descrive. Ci racconta di un Dante che in teoria ‘era benestante’: in realtà il padre del poeta faceva l’usuraio, prestava soldi a strozzo, ma all’epoca era normale fare i ‘cambia-valute’ a Firenze. E, secondo il critico e scrittore Alessandro Barbero, Dante ‘poteva permettersi di vivere di rendita’. Il nostro compito oggi è quello di rendere umano, comprensibile, la figura di Dante senza però sottacere la difficoltà anche di comprensione di un’opera che resta patrimonio dell’umanità intera”.

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