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Madre e figli

Care amiche e cari amici
questa settimana desidero parlare di un argomento che mi emoziona già solo pensandolo. Dove tanto per cambiare parlerò d’Amore. Sono certa che catturerà l’attenzione di tutti, perché tutti in un caso o nell’altro ne hanno indossato il ruolo: rapporto madre e figli. Amore nella sua massima espressione, incondizionato e assoluto. Tra tutti i temi esposti finora questo è quello che mi tocca in modo esponenziale. Ho potuto, per mia grande fortuna, vivere sia il ruolo di figlia, sia quello di madre. In entrambi i casi un legame indissolubile e indiscusso. Essere madre è un dono ineguagliabile. Si provano emozioni che rendono la nostra vita meravigliosa e unica. Non bastano parole per descrivere il “miracolo” nel mettere al mondo un “altro noi”, attraverso il quale riusciamo a riscrivere la nostra storia. Un figlio riempie la vita di una mamma. Fa rivivere quelle gioie che strada facendo diventano ricordi sfocati. Diventare madre rende più empatiche, forti e sicure. Da una piccola mano che si aggrappa a quella della mamma, la stessa riesce a prendere l’energia che la carica per affrontare ogni avversità quotidiana. Nonostamte venga travolta da mille paure le basta guardare i suoi occhi ed è pronta ad abbattere ogni muro. È vero, quando si ha tra le mani, per la prima volta, il piccolo fagottino passano davanti un’infinità di dubbi. Si vorrebbe possedere un vadevecum a portata di mano per ogni bisogno e per sentirti più sicure di non sbagliare. Oppure si vorrebbe avere fin da subito qualcuno che insegni ad essere madre. Un po’ come quando insegnano a guidare o a leggere e a scrivere. Nessuno può farlo. È un processo naturale che si sviluppa e cresce mel corso della vita. Affrontando le difficoltà e i problemi, trovando le soluzioni piu adeguate per risolverli.
Riguardo il fatto di essere figlio si può dire che le emozioni e i sentimenti non si discostano molto da quelle provate dall’essere madre. Proprio per questo quando poi quel pezzo di te ti lascia tutto cambia. (Mai come in questo caso posso esprimere il mio pensiero con cognizione di causa). Smetti di essere figlio, un ruolo che ti permette di vivere momenti di leggerezza. Ti senti coccolato e apprezzato per ciò che fai. Non importa quanti anni tu abbia. Rimani il figlio di quando i primi giorni di vita hanno fatto incrociare gli occhi. Per lei non cresci come, invece, cresce illimitatamente l’amore l’uno per l’altra. Non è che crescendo un figlio non ha più bisogno della namma. Punto di riferimento ineguagliabile. Avrà sempre bisogno di quell’anima delicata, ma tanto forte fino all’ultimo suo respiro. È da lei che un figlio ricarica la sua energia. E se mentre la mamma attraverso il figlio vive la sua seconda vita, il figlio attraverso essa impara a stare al mondo. Diventa erede del suo essere e del suo stile di vita e ne fa il suo vestito adeguandolo alla propria personalità.

Seppure come detto sopra per la genitrice un figlio non cresce mai è fonfamantale che tale pensiero rimanga ben custodito nel cuore della mamma. È importante che agli occhi del figlio dimostri la sua capacità di “farsi da parte” (apparentemente) per lasciare la scena del mondo al figlio. Pronta ad intervenire, se serve, al momento giusto. Il segreto è saper fare un passo indietro durante la crescita del figlio, soprattutto in adolescenza.
In conclusione mi sento di dire che in entrambi i ruoli sia bene tener fede a delle regole fondamentali. Pertanto, la mamma, per gestire con disinvoltura le sfide della vita, deve:
• Amare il figlio più di ogni cosa. Senza amore, qualsiasi faccia non significherà nulla.
• Accettare il fatto che i figli non ragionano allo stesso modo delle namme.
• Mantenere la calma facendo appello a tutta la pazienza che si possiede.
• Fare del proprio meglio per essere comprensiva e imparare ad ascoltare.
• Essere sempre disponibile, cercando di essere sempre giusta.
E se queste sono alcune delle tante regole che una mamma dovrebbe tenere sempre in mente e metterle in pratica, tante altre ve ne sono per i figli. Eccone alcune:
• Dimostrare l’amore verso la mamma trascorrendo del tempo con lei.
• Condividere ciò che accade nella propria vita.
• Gratificare per ciò che si riceve, anche solo con un grazie detto con il cuore.
• Aiutare nelle cose in cui hanno difficoltà, per esempio utilizzo dei nuovi strumenti tecnologici, senza deridere.
• Trovare il tempo per ascoltare e imparare dall’esperienza della mamma.
In questo modo si crea un grande rapporto fatto d’amore e di complicità.
Come affermava Freud, il legame tra figlio e madre è cosi forte che è difficile da rompere.

Enza Nardi Autrice
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