Economia

Abruzzo, buste paga più leggere del 20 per cento causa covid. L’analisi della Uil

Pescara. Buste paga più leggere del 20 per cento, con perdite medie di circa 3 mila euro. È il conto che tantissimi lavoratori abruzzesi, pur potendo contare sugli ammortizzatori sociali, stanno pagando a causa della pandemia. Il dato è fornito dalla Uil Abruzzo, a partire dall’elaborazione fatta dal Servizio Lavoro, Coesione e Territorio della Uil nazionale su dati Inps, e riguarda il periodo gennaio-maggio 2021.

Nel dettaglio, in questo arco temporale le ore complessive di ammortizzatori sociali (cassa integrazione ordinaria, straordinaria, in deroga, fondo di integrazione salariale e fondi di solidarietà bilaterali) sono state 26.647.419, che hanno prodotto un 20 per cento in meno nella busta paga dei lavoratori, tra riduzione dello stipendio e mancate tredicesime e quattordicesime. Mediamente la perdita è stata di 3.185 euro lorde su busta paga individuale su un reddito medio di circa 21 mila euro. Complessivamente, a causa del ricorso massicciò agli ammortizzatori sociali, in Abruzzo, si sono persi euro 41.569.974.

“Pur in presenza di un paracadute come gli ammortizzatori sociali – commenta Michele Lombardo, segretario generale Uil Abruzzo – che hanno consentito di tenere agganciati ai posti di lavoro tanti lavoratori almeno fino a fine giugno, salvando la tenuta sociale ed economica in Abruzzo, le ricadute economiche per tante famiglie sono oggettivamente negative. Questo flusso di denaro in meno si riverbera su attività come il commercio e il turismo, in quanto significa minore capacità di spesa. Ci auguriamo che la fase in discesa della pandemia possa far riprendere vigore alla nostra economia, e possa permettere al mondo del lavoro di riconquistare una condizione di miglior favore. Non dimentichiamo che, come nel resto del paese, anche in Abruzzo l’70 per cento delle produzioni regionali rimangono sul mercato interno: se viene meno la capacità di spesa, anche l’economia in generale ne risente pesantemente. È evidente – conclude Lombardo – che la trattativa che Cgil, Cisl e Uil nazionali stanno portando avanti con il ministro Orlando sulla riforma degli ammortizzatori sociali diventa essenziale: dovrà prevedere l’allargamento dei diritti di sostegno al reddito, che deve essere sostenuto da interventi legislativi che diano sempre più dignità alle buste paga di lavoratrici e lavoratori”.

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