Cronaca

Pescara, cerimonia di commemorazione del bombardamento del 31 agosto 1943

Pescara. I suoni originali della sirena dell’allarme aereo, dei quadrimotori B-24 Liberator e del bombardamento a opera dei velivoli americani hanno riportato indietro di 78 anni le lancette della storia: alle 13.20 del 31 agosto 1943, quando una flotta di 44 B-24 Liberator attaccò pesantemente la città di Pescara portando la guerra in casa. Un audio con una scheda esplicativa a cura degli attori Giulia Basel e Alessio Tessitore ha aperto dagli altoparlanti di Radiomare proprio alle 13.20 la commemorazione istituzionale del 78° anniversario del primo bombardamento su Pescara, a venti anni dal conferimento della medaglia d’oro al valor civile al gonfalone della città, proprio per le migliaia di lutti e le innumerevoli sofferenze che la popolazione subì nella tragica estate del 1943.

L’amministrazione ha reso omaggio alle vittime civili e militari, ai feriti, ai mutilati, agli orfani, in una cerimonia ospitata nel tardo pomeriggio in largo Chiola al cospetto delle autorità civili e militari e alle associazioni combattentistiche e d’arma, aperta dalla deposizione di una corona floreale ai piedi della lapide che ricorda morti, feriti e distruzioni. Il sindaco Carlo Masci ha detto che «quando i puntatori individuavano l’area bombing, niente di ciò che sorgeva nel raggio di 500 metri poteva dirsi al sicuro. E a Pescara tutto era vicino. Dopo dieci, quindici minuti di esplosioni, i B-24 andarono via. Il prefetto e il podestà telegrafarono che le vittime erano appena 40, invece erano state tra mille e duemila. Nulla funzionò nella macchina dei soccorsi. Si scavò a mani nude tra le macerie, per tirare fuori morti, feriti, sopravvissuti miracolati, corpi fatti a brandelli. Abbiamo il dovere di imparare dal passato, di ricordare e di tramandare la storia. Per questo l’Amministrazione comunale, oltre a curare particolarmente ogni aspetto del nostro passato, ha aderito alla rete delle città bombardate nel secondo conflitto mondiale: un’iniziativa partita da Cassino e che lega le esperienze drammatiche della guerra alla rigenerazione morale della pace». Il presidente del Consiglio comunale Marcello Antonelli ha sottolineato che «Venti anni fa, dopo la deliberazione all’unanimità del Consiglio comunale sulla mozione presentata dal consigliere Armando Foschi, il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi conferiva al gonfalone della Città di Pescara la medaglia d’oro al merito civile. Una medaglia simbolo di un sacrificio che unisce concordemente partiti, schieramenti, idee, opinioni. Ci accomuna a una sofferenza generazionale che ci ha profondamente segnati anche se non abbiamo vissuto i drammatici giorni dei bombardamenti e dello sfollamento; il dolore, il ricordo, la commemorazione, appartengono alla dimensione pubblica e condivisa». La cerimonia si è conclusa con la lettura a due voci a cura di Giulia Basel e Alessio Tessitore di pagine originali ed estratti dal saggio «L’Italia sotto le bombe– Guerra aerea e vita civile 1940-1945» (Laterza) di Marco Patricelli: il primo attacco aereo sull’Italia all’indomani della dichiarazione di guerra (11 giugno 1940), il salace commento di Ennio Flaiano al bombardamento di Roma (19 luglio 1943), le stragi alle giostre di Grosseto (26 aprile 1944) e dei bambini della scuola elementare di Gorla (20 ottobre 1944) e il bilancio delle vittime secondo i dati ufficiali dell’Istat. Secondo l’Istituto di statistica la guerra aerea sull’Italia da parte angloamericana è costata 64.354 morti. Fino all’8 settembre le vittime erano state 20.952; dal 9 settembre 1943 al 25 aprile 1945, quando cioè gli Alleati non erano più in stato di guerra con l’Italia, i morti erano invece più che raddoppiati: 43.402. A queste cifre vanno aggiunti 2.576 militari uccisi da attacchi aerei fino all’8 settembre, e 1.982 fino alla fine delle ostilità. Tutti questi numeri, per quanto ufficiali, sono calcolati per difetto.

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