Cronaca

Pescara, le associazioni: “Mancate autorizzazioni per il taglio degli alberi in via Pantini”

Associazioni del coordinamento “SalviAmo gli alberi di Pescara”:
Archeoclub – Ecoistituto Abruzzo – Italia Nostra sezione “Lucia Gorgoni” di Pescara – I Gruppo Unitario Foreste Italiane – Mila Donnambiente – Le Majellane – CONALPA delegazione Pescara_Chieti – Comitato Strada Parco Bene Comune – Comitato Oltre il Gazebo No Filovia – Associazione Italiana Architettura del Paesaggio sezione Lazio Abruzzo Molise Sardegna – La Gallina Caminante – Astra_Amici del Museo delle Genti d’Abruzzo – Ecoistituto Abruzzo – Saline.Marina.PP1

“Per tutto il mese di maggio le associazioni culturali e ambientali di Pescara, riunite come coordinamento “SalviAmo gli alberi di Pescara” hanno argomentato sul fatto che il nuovo progetto su via Pantini non poteva essere realizzato perché non rispettava la Riserva, non rispettava il Piano di Assetto Naturalistico (detto PAN) non rispettava le leggi di tutela e di protezione ambientale.
Ci hanno semplicemente audito in commissione comunale, solo per prendere tempo.
Il 31 maggio la ditta incaricata ha cominciato ad abbattere gli alberi di via Pantini con furia, all’alba, senza alcuna comunicazione, con un ampio spiegamento di mezzi, senza nemmeno mettere in sicurezza il cantiere, senza chiusure al traffico veicolare. Più di 10 gli alberi segati, ribaltati con le ruspe.
Non importava il rispetto della Direttiva Uccelli, non importava il rispetto della democrazia partecipata in campo ambientale. Non importava che noi fossimo lì dicendo che bisognava aspettare i Carabinieri perché chiamati. Bisognava buttare giù, il più velocemente possibile. Le ruspe con rabbia ribaltavano i pini e le querce.
Quando finalmente verso le ore 10.30 i Carabinieri Forestali hanno acquisito il nostro esposto sul mancato rispetto delle normative di tutela paesaggistica e ambientale, firmato da Codacons e da tutte le associazioni del Coordinamento Salviamo gli Alberi, i lavori sono stati fermati ed è iniziata l’indagine. Ma più di una decina di alberi erano già a terra.

Oggi, a tre mesi di distanza, i fatti confermano che le ragioni del nostro esposto erano vere.
I consiglieri dell’opposizione ne hanno dato notizia. Le norme da noi richiamate sono state disattese. L’esposto ha bloccato i lavori. Il Comune sanzionato. I nostri alberi persi.
La fretta nell’abbattimento era per mettere le istituzioni e la legge di fronte al fatto compiuto?

Le cose ora sono ulteriormente cambiate.
Dopo l’incendio non possiamo permetterci di perdere più un solo albero della Riserva.
E non è solo una questione di permessi e autorizzazioni a vari livelli.
È una questione di coerenza.
Oggi sono diventati tanti i salvatori della Riserva. Li aspettiamo alla prova.
È una questione di etica”.

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