Pescara. “La Regione Abruzzo non cederà di un passo sulla vicenda Riello e daremo battaglia in tutte le sedi possibili a difesa dei 71 lavoratori e dell’economia territoriale. In questo caso l’Azienda non ha alcuna difficoltà finanziaria, né corre rischi, è dunque evidente che la scelta di smantellare il sito di Cepagatti e di trasferire tutta la produzione tra il nord Italia e la Polonia è determinata da pure ragioni di calcoli e di incassi personali, che non possiamo moralmente e istituzionalmente tollerare. Il nostro Governo regionale è sempre stato vicino alle imprese che avevano bisogno di supporto e aiuto, altrettanto lo saremo, in questo caso, nei confronti dei lavoratori”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri commentando la vicenda dell’Azienda Riello con i consiglieri comunali di opposizione a Cepagatti Monica Ciuffi, Maria Petaccia, Domenico Di Meo e Dante Luca Ciuffi.
“L’amministrazione regionale sta seguendo da vicino la vicenda dell’Azienda Riello che, nell’anno dell’ecobonus caldaie, ha improvvisamente deciso di chiudere lo stabilimento di Villanova di Cepagatti, un fulmine a ciel sereno che non ha avuto alcuna avvisaglia – hanno sottolineato il Presidente Sospiri e i quattro consiglieri di opposizione -. Segno che l’azienda stessa non ha in realtà alcuna difficoltà finanziaria tale da giustificare una decisione tanto drastica quanto drammatica. I dati diffusi dai sindacati parlano addirittura di una struttura che sino al mese di luglio vantava una produzione corposa, in continuo aumento, con l’introduzione di nuove tecnologie nel settore della ricerca e dello sviluppo, con gli operai chiamati a coprire ben tre turni per soddisfare la domanda del mercato. E infatti il piano industriale della Riello mostra come la produzione abruzzese non cesserà, ma verrà piuttosto frazionata tra Legnago e Volpago, mentre l’assemblaggio delle caldaie avverrà in Polonia, incurante delle ripercussioni sul territorio abruzzese di una scelta scellerata. La Regione Abruzzo – ha proseguito il Presidente Sospiri – ha già incontrato i vertici della multinazionale per il tramite dell’assessore al Lavoro Pietro Quaresimale, esprimendo la nostra netta contrarietà a un’ipotesi del genere perché un’azienda che funziona, che produce, che lavora, non può semplicemente lasciare il territorio senza alcuna considerazione nei confronti delle famiglie che resteranno senza lavoro e senza alcuna prospettiva, soprattutto dopo due anni di emergenza Covid che piuttosto richiedono senso di responsabilità. Ovviamente porremo in essere ogni azione utile per impedire tale iniziativa, coinvolgendo anche i Tavoli ministeriali, ricordando anche che simili battaglie impongono il coinvolgimento di tutte le forze politiche e l’unitarietà delle attività in campo”.
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