Politica

Crisi aziendali, Domenico Pettinari porta il caso in Consiglio Regionale

“Riello e Brioni potrebbero essere l’inizio di una crisi senza precedenti”

Pescara. “L’Abruzzo sta affrontando giorni difficili per l’occupazione. I casi Riello Spa e Brioni sono un campanello d’allarme per quella che potrebbe diventare una grave e diffusa crisi economica per la nostra regione. Per questo ho deciso di portare il caso anche in Consiglio regionale: dopo le numerose lettere inviate agli uffici competenti credo che questo tema debba essere discusso nella massima assemblea abruzzese e che chi è alla guida di Regione Abruzzo debba relazionare all’aula, mettendo nero su bianco quali provvedimenti urgenti intende adottare per contrastare la crisi del comparto economico e produttivo che sta investendo pesantemente l’Abruzzo e quali soluzioni intende mettere in campo nei tavoli di crisi aziendale inerenti le aziende Riello e Brioni, per mantenere in attività i siti produttivi, a tutela dei livelli occupazionali”. Ad affermarlo è il Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari che spiega: “L’azienda Riello Spa, del gruppo di società Carrier Global Corporation, ha deciso di chiudere la sede di Villanova di Cepagatti, spostando le attività dello stabilimento verso gli impianti di Legnano, Volpago del Montello in Italia e Torun in Polonia. Avviando le procedure per il licenziamento collettivo di 71 lavoratori e il trasferimento di 19 addetti alla ricerca e sviluppo, presso le sedi di Lecco e Legnano.
Come se questo non bastasse, da notizie stampa, si apprende che anche la società Brioni, con il nuovo Piano industriale 2021-2025, ha previsto un percorso di razionalizzazione dei costi e di ridimensionamento dei siti produttivi di Penne, Montebello di Bertona e Civitella Casanova, con l’obiettivo di tagliare 321 posti di lavoro, sull’attuale organico impiegato di circa 1000 dipendenti. Inoltre, la Direzione aziendale della Brioni, ha già comunicato a 86 lavoratori impiegati presso i reparti di maglieria e camiceria dei siti produttivi, la volontà di rescindere il contratto di lavoro, a partire dal 31 ottobre 2022.
Il quadro che ho appena descritto è reso, se possibile, ancor più complesso dalla crisi economica generata dal virus Covid-19, che ha di fatto aggravato drasticamente la situazione, con ripercussioni negative sulla tenuta economica delle aziende presenti in Abruzzo. Ora è chiaro che alla luce di tutto questo la Regione Abruzzo non può stare a guardare. Anche se dall’opposizione – spiega ancora Pettinari – il Movimento 5 Stelle ha dotato la Regione di una legge regionale volta a disincentivare le delocalizzazioni attraverso meccanismi di premialità a patto però che le imprese stipulino contratti di insediamento con la Regione per garantire il mantenimento dei posti di lavoro, dei livelli occupazionali e degli impianti produttivi. La legge prevede anche agevolazioni per favorire il rientro in regione di quelle imprese che hanno già delocalizzato all’estero. Nonché la revoca dei contributi per quelle imprese che decidano, invece, di trasferirsi all’estero. Si prendano tutti gli strumenti normativi a disposizioni e si cerchi di arginare quanto più possibile i danni generati dalle situazioni in essere e da quelle che, purtroppo, potrebbero verificarsi nel prossimo futuro. Dobbiamo lottare per il presente e farci trovare pronti per il futuro” conclude.

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