Pescara. “Altro che contratto verbale. Anche il Presidente D’Alfonso, suo malgrado, ha dovuto adeguarsi ahimè alle norme del codice civile sottoscrivendo finalmente dopo tre mesi e mezzo un contratto di comodato d’uso gratuito per la sua ‘auto blu’ concessagli da una nota concessionaria”. Questo il commento del Presidente della Commissione vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo che sottolinea quanto segue: “Solo dopo una mia esplicita richiesta, del 25 settembre, per avere informazioni in merito al tipo di convenzione stipulata e quali spese sono a carico dell’Amministrazione regionale spunta fuori dal cilindro degli uffici della segreteria della presidenza regionale un contratto firmato e sottoscritto dalle parti solo il 5 ottobre scorso, ossia due gironi fa. Peraltro il contratto ricevuto non è neanche sottoscritto, pare lo sia digitalmente, mah !!!! Perche non si è fatto al momento della consegna ovvero il 22 giugno scorso? Praticamente per tre mesi il Presidente ha viaggiato senza averne il diritto e la copertura idonea. Cosa sarebbe successo in caso d’incidente più o meno grave?? Ridicola e assurda, infatti, è stata la versione fornita in un primo momento dalla responsabile del dipartimento Risorse e organizzazione della Regione Abruzzo Eliana Marcantonio la quale affermava come il contratto scritto non esisteva, ma era in essere un contratto verbale. In tutti i Paesi normali e civili, anche in caso di concessione dell’auto in comodato d’uso gratuito, c’è l’esigenza di formalizzare il suo utilizzo attraverso una specifica convenzione, tanto più se viene utilizzata da enti pubblici e figure politiche e istituzionali. Imbarazzante constatare come, per l’ennesima volta, solo dopo una mia puntuale richiesta scritta di ricevere informazione ecco che viene regolarizzato e spunta la convenzione tra le Regione e il concessionario. Questo a dimostrazione che nei tre mesi si è fatto con leggerezza se non un vero e proprio abuso quantomeno una irregolarità . Adesso – continua Febbo – vorremmo capire chi ha pagato il carburante fino alla regolarizzazione del contratto e tutte le altre spese successive visto che sul contratto ci sono molte incertezze dall’assicurazione ai trasportati al cambio dei pneumatici, e ancora meno chiara e’ la clausola del pagamento del canone di € 500,00 in caso di prolungamento del comodato (prezzo fuori da ogni logica di mercato). Alle mie richieste ad oggi non ho avuto ancora risposte – conclude Febbo – mi attendo che gli uffici regionali forniscano tutte le informazioni utili affinché si chiarisca l’ennesima “furbata” del nostro Presidente che ancora comprende le regole democratiche dell’amministrare.”