Politica

Fedele: “Stop impianti crematori, in regione Abruzzo non possono essere utilizzati perché in regione manca il Piano di regolamentazione”

“Si rispetti la Legge: tocca a Regione Abruzzo redigere il documento che tuteli diritti e territorio. Fino ad allora nessun nuovo impianto”

L’Aquila. Non possono essere realizzati nuovi impianti crematori finché Regione Abruzzo non farà la propria parte con la scrittura di un Piano regionale. Lo dice la legge. Ecco perché il Consigliere regionale Giorgio Fedele ha presentato un emendamento il cui contenuto è stato esposto questa mattina nel corso di una conferenza stampa. “La regolamentazione di questa delicata materia deve passare dalla Giunta regionale. – Spiega nel dettaglio Fedele – E’ scritto nell’articolo 6 della legge 130/2001 che prevede l’adozione del Piano regionale di coordinamento delle autorizzazioni alla realizzazione dei crematori da parte dei comuni, e nel farlo deve tener conto delle caratteristiche territoriali e della compatibilità ambientale. Si tratta di un documento che deve essere redatto dalla Giunta regionale e approvato dall’intero Consiglio. E’ la Regione Abruzzo che deve dettare le regole per non esporre i comuni come terre di nessuno alla mercé di conquistadores che vedono, anche in un tema delicato come quello della cremazione, un motivo di profitto a discapito dell’ambiente e delle economie locali. Con questo emendamento – incalza Fedele – diamo a Regione Abruzzo la possibilità di disciplinare la materia una volta per tutte. Solo quando tutti gli obblighi di legge saranno messi nero su bianco sarà possibile iniziare a parlare del dove e quando costruire nuovi impianti, ma fino a quel punto né ad Avezzano né in altre zone della regione sarà possibile mandare i comuni allo sbaraglio”.

Continua poi nella sua spiegazione il Consigliere Fedele: “Il tema della realizzazione di impianti crematori va affrontato con consapevolezza ed entrando nel merito delle questioni, unendo il massimo rispetto verso le ultime volontà dei defunti e dell’ambiente. Per questo è non solo inutile, ma perfino dannoso fare adesso ipotesi senza che ci sia una chiara cornice regolamentare a livello regionale. Parliamo di impianti che hanno impatto ambientale sull’aria a causa della produzione di inquinanti atmosferici. Servono impianti crematori con adeguati sistemi di abbattimento dei fumi, tenendo presenti le migliori tecnologie disponibili sul mercato. Il Piano è necessario anche per prevedere istruzioni specifiche: dal feretro alla produzione di rifiuti speciali che come tali devono essere trattati. Inoltre bisogna definire gli adeguati limiti di emissione e prevedere delle linee guida per un monitoraggio specifico dei territori. Non è un segreto, infatti, che nel comune di Avezzano, come in molte altre parti d’Abruzzo, la reale situazione delle emissioni non si conosce: le centraline di monitoraggio non ci sono e quindi ogni valutazione è eseguita sul singolo impianto e non considera il cosiddetto “effetto cumulo” che si crea sommando le singole emissioni che, seppur considerate una per una risultano sotto i limiti di legge, nel loro insieme potrebbero creare problemi serissimi alla qualità dell’aria che respiriamo in città e nei territori limitrofi. Prima di procedere a qualsiasi tipo di autorizzazione è quindi necessario che si produca un documento che metta ordine dove fino a ora c’è solo caos”.

“È il momento che la politica si mostri capace di affrontare la questione in maniera seria e nelle istituzioni preposte. Non serve a nulla fare polemiche prima che si scrivano le regole. E soprattutto nessun impianto crematorio deve essere realizzato prima che Regione Abruzzo faccia il proprio dovere. Con questo testo impegniamo la Giunta Marsilio a farlo. Adesso spetta alla maggioranza approvare il mio emendamento e assumersi un impegno davanti ai cittadini. E’ chiaro che, vista la contrarietà espressa a parole dai rappresentanti comunali di Lega, Forza Italia e Pd, mi aspetto che venga sostenuta nei fatti l’approvazione di questa mia proposta con i loro colleghi che siedono sui banchi di Regione Abruzzo, al fine di tutelare la città di Avezzano e tutto il territorio circostante da decisioni prese senza conoscere a fondo qual è la situazione attuale e come diventerebbe nel prossimo futuro”, conclude Fedele.

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