Politica

Meritocrazia Italia: “Il decreto anti frode non si traduca in un decreto anti bonus”

Roma. “In linea con le precisazioni dell’Agenzia delle Entrate, il c.d. decreto anti-frode (d.l. n. 157 del 2021) introduce significative modifiche al quadro normativo esistente.

Uno per tutti, il visto di conformità, il cui obbligo è ora esteso anche al caso in cui, con riferimento alle spese per interventi rientranti nel Superbonus, il contribuente fruisca di tale detrazione nella dichiarazione dei redditi. L’obbligo decade se la dichiarazione viene fatta direttamente dal contribuente tramite il 730 pre-compilato ed è escluso anche se la spesa è stata fatta nel 2020, anche se presentata dopo l’11 novembre 2021 (data in vigore del decreto). Attenzione è prestata anche alla congruità delle spese.

A uno studio del provvedimento, il timore è che, con le nuove misure, vengano vanificate le utilità di un sistema che, tutto sommato, stava dando un nuovo impulso al mondo dell’edilizia.

Senza contare che il decreto è stato composto senza un previo utile confronto con le parti in causa. Architetti, ingegneri, costruttori hanno assistito a un cambio delle regole del gioco con estensione dell’obbligo del visto di conformità e dell’asseverazione di congruità delle spese, in maniera generalizzata a tutti i bonus, prescindendo dall’effettiva entità degli incentivi a cui gli incentivi sono collegati.

Alcuni ritocchi erano necessari, ma non nel verso di creare maggiori farraginosità al funzionamento della macchina amministrativa, aumentando il volume dei controlli e appesantendo le procedure.

Il risultato oggi è un quadro normativo molto più confuso ed incerto. Serio il rischio di creare discriminazioni irragionevoli tra coloro che hanno potuto usufruire del SuperBonus fino a ieri agevolmente e coloro che ora incontrano difficoltà nell’accesso al beneficio per via delle nuove norme.

Contrastare fenomeni di illegalità e garantire la trasparenza resta essenziale. Dall’altro lato, però, il meccanismo di gestione dei bonus non può subire rallentamenti eccessivi. In più i costi aumenteranno, perché le asseverazioni o le modifiche dovranno essere svolte da professionisti che mettono a disposizione le loro competenze.

Si aggiungono le incertezze dovute ai possibili cambiamenti di scenario sia nella conversione del decreto anti-frode, che nell’approvazione della Legge di Bilancio.

Il nuovo sistema potrebbe portare, insomma, a una paralisi progressiva dei cantieri, rendendo sempre meno ‘attrattivi’ i bonus fiscali utili per il rilancio l’edilizia.

Meritocrazia Italia chiede chiarezza normativa e che vengano apportati correttivi perché il decreto antifrode non si traduca in un decreto anti-bonus.

Si propone di riservare l’obbligo di conformità e asseverazione solo agli interventi di una certa entità e di carattere strutturale (in analogia a quanto già avveniva per il Superbonus 110%). Occorre altresì

– assicurare celerità nei controlli e nella conversione dei crediti al fine di non bloccare la macchina di riqualificazione degli immobili e dell’efficientamento energetico legato al bonus ristrutturazioni e all’ecobonus;

– sostituire la richiesta di documentazione con l’obbligo di unica asseverazione a beneficio di una maggiore celerità del processo di ricostruzione”. Si legge c0sì in una nota di Meritocrazia Italia.

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